Crisi, in arrivo sanatoria per cartelle esattoriali e indennizzi da 11 miliardi

Crisi Covid, le misure allo studio del governo. Dalla sanatoria delle cartelle esattoriali da 70 miliardi agli indennizzi per 11 miliardi per imprese e partite Iva. Cambiano le fasce degli aventi diritto. In arrivo fondi per sci, montagna, Cig e Rdc

Crisi, in arrivo sanatoria per cartelle esattoriali e indennizzi da 11 miliardi
Il ministro dell’Economia, Daniele Franco – meteoweek.com

Crisi Covid, in arrivo due importanti novità. Da un lato indennizzi per 11 miliardi di euro, dall’altro la cancellazione delle cartelle esattoriali del periodo 2000-2015. Misure contenute in un più ampio decreto da 32 miliardi allo studio del ministro dell’Economia Daniele Franco, che giovedì 4 marzo ha incontrato viceministri e sottosegretari del Mef, riporta Il Messaggero. I destinatari degli aiuti saranno le imprese e le partite Iva che nel 2020 hanno subìto un perdita di almeno il 33% di fatturato rispetto al 2019. Tra loro sono compresi anche gli iscritti agli ordini professionali.

Dl Sostegno, gli indennizzi

Franco, riferisce sempre il quotidiano romano, avrebbe anche messo mano allo schema con le soglie indicate dal precedente governo per ottenere i “sostegni” economici. Che diventerebbero quattro, a partire da un indennizzo del 30% per imprese e professionisti con ricavi fino ai 100mila euro. Del 25% fino a 400mila. Del 20% fino a un milione. E, infine, del 15% per imprese e partite Iva con ricavi fino a cinque milioni.

Gli indennizzi andranno da mille a 150mila euro. La platea dei destinatari dovrebbe essere di 2,7 milioni tra P.Iva e imprese, le quali potranno scegliere se avere i soldi direttamente o come credito d’imposta. Previsti infine interventi specifici per il comparto sciistico e la montagna, per i quali è previsto un finanziamento da 600 milioni di euro.

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Crisi, in arrivo sanatoria per cartelle esattoriali e indennizzi da 11 miliardi

Dl Sostegno, le cartelle esattoriali

In arrivo anche una sanatoria sulle cartelle esattoriali. Quelle fino a 5mila euro e risalenti agli anni compresi tra il 2000 e il 2015 saranno infatti cancellate. Pari a 65 dei 137 milioni di atti totali bloccati all’Agenzia delle Entrate. In termini economici si cancellerebbero invece circa 70 miliardi di debiti dei contribuenti, per un costo stimato di 930 milioni in capo al Mef. Potrebbe inoltre essere confermato fino al 2 aprile lo stop all’invio delle notifiche per le 56 milioni di cartelle ferme causa pandemia. Ultima misura ipotizzata, una sorta di rottamazione delle cartelle ricevute da aziende e P.Iva che hanno subìto perdite di fatturato superiori al 33% causa Covid.

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Il quotidiano Il Messaggero riferisce infine di un pacchetto di sette miliardi destinato al mondo del lavoro. Soldi che serviranno per finanziare per tutto l’anno la cassa integrazione. Dunque non più a settimane, come invece fatto finora. Da ultimo, saranno destinate maggiori risorse al Reddito di cittadinanza, principale strumento per fronteggiare il dilagante aumento della povertà assoluta certificato dall’Istat tra le famiglie italiane.

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