Vaccino prima ai magistrati? Di Pietro: “La legge è uguale per tutti”

Antonio Di Pietro, intervistato da Qn, sulle richieste dell’Anm, in merito alla questione dei vaccini prima ai magistrati controbatte dicendo: “Nelle aule di giustizia c’è “un cartello con scritto: la legge è uguale per tutti. E allora, perché soltanto i magistrati dovrebbero essere vaccinati in via prioritaria?” Di Pietro non sembra essere d’accordo e continua, dicendo: “Io penso questo: il vaccino è un diritto per tutti. Ma siccome non ci sono vaccini sufficienti, bisogna proteggere per primi i più deboli. Gli anziani e i malati. Non credo che i magistrati sbaglino a richiedere il vaccino. Sbagliare vuol dire commettere un errore. E questo non è un errore: è un abuso.”

Di Pietro

Difatti, i magistrati conoscono, forse meglio di chiunque, la legge e, di conseguenza, “sanno, devono sapere che la legge non concede loro alcuna priorità rispetto agli altri cittadini”. E aggiunge: “Peggio dell’abuso, c’è il ricatto. Sanno che c’è bisogno del loro lavoro e minacciano: se non ci vaccinate per primi, blocchiamo la giustizia. Ma se vogliamo parlare di professioni di cui tutti abbiamo bisogno, allora dico che una cassiera del supermercato viene sicuramente prima dei magistrati. Una cassiera è sicuramente indispensabile ed è sicuramente più a rischio di contagi“. Alla domanda se sia vaccinato, risponde: “No. Ho più di settant’anni e due stent nella coronaria sinistra. Quella destra è chiusa al 55 per cento e devo essere operato. Ma gli ospedali sono intasati e debbo rimandare l’intervento. Mi hanno chiamato e mi hanno chiesto se volevo far passare l’intervento come urgente. Ho risposto con una domanda: secondo voi c’è davvero urgenza? No, mi hanno detto. E allora non ho voluto passare davanti alla fila, perché ci sono malati più gravi di me”.

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L’Anm si è difesa, e il presidente, Giuseppe Santa Lucia, ha chiarito che “non c’è stata nessuna minaccia dell’attività giudiziaria. L’associazione nazionale magistrati non sospende nulla, non ne ha il potere e non ha mai pensato di farlo. La nostra non era una richiesta di vaccinazione prioritaria ai magistrati. Abbiamo detto che in un periodo in cui l’Italia si chiude, l’udienza è a rischio. Salutiamo con favore la notizia della proroga dell’attività emergenziale, ma può non essere del tutto sufficiente. Ci sono settori di attività giudiziaria che continuano in presenza fisica, in situazioni logistiche non adeguate.” E dopo queste parole, Francesco Saluzzo, il Procuratore Generale di Piemonte e Valle d’Aosta, reagisce dicendo: “Oggi un sano silenzio e il rispetto delle regole che sono state date a livello nazionale sarebbe stato, credo, il volto migliore della magistratura. Non possiamo e non dobbiamo accampare nessun diritto di prelazione, per la semplicissima ragione che adesso si procede per fasce d’età.”

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