Zingaretti definisce bar e palestre “lavoretti”. Umilia così migliaia di giovani italiani

L’ex segretario del Pd e probabile candidato a sindaco di Roma, Nicola Zingaretti commette una gaffe che il suo partito non potrebbe nemmeno permettersi, definisce “lavoretti” le attività di bar e palestre. Si scatena la bufera.

Zingaretti mezz'ora in più

Nicola Zingaretti ospite di Lucia Annunziata a mezz’ora in più umilia gli italiani lavoratori. Sulla rete pubblica l’ex segretario definisce “solo lavoretti” i lavori delle attività come bar e palestre che stanno soffrendo da più di un anno le misure restrittive anti-covid e a cui non sono arrivati sufficienti aiuti. Molte attività commerciali si sono trovate soffocate dai debiti e per combattere e sopravvivere sono stati costretti a chiudere. Oltre al danno anche la beffa. Ora un politico, peraltro di sinistra, li beffeggia umiliandoli a declassandoli come se nulla fosse. E poi il Pd si meraviglia quando tanti voti degli italiani lavoratori abbandonati dallo stato e vittime della disoccupazione approdano sull’altra sponda e riempiono le urne della destra. Una sinistra sempre più elitaria non di certo aiuta, soprattutto in momenti di crisi come questo. E la frase scioccante di Zingaretti ne è una dimostrazione.

“Lavoretti” di Zingaretti, la vergogna di Meloni

Zingaretti offende più di un milione di persone che da più di un anno aspettano di lavorare, protestano per riaprire le loro attività. Ristoranti, bar, piscine, palestre e centri sportivi tutti settori in crescita fino al 2019 e che la pandemia rischia di chiudere per sempre lasciando senza lavoro migliaia di persone. Ma per il governatore del Lazio contano poco e questo scatena l’ira sul web. La giusta rabbia degli italiani che lavora(va)no in questo settore è alimentata dal fatto che il governo di cui fa parte, quello di cui soprattutto faceva parte, il partito di provenienza dell’ex segretario, non ha fatto molto per aiutare questi settori. I giovani cercano sempre di più di combattere una dilagante disoccupazione e chi lo aveva ora è a casa da oltre un anno senza stipendio. Ora venir denigrato da un esponente della politica di sinistra italiana è a dir poco vergognoso.

Questo scivolone di Zingaretti non è sfuggito all’opposizione, Fratelli d’Italia, che si sta battendo per le riaperture e per cercare di non bruciare completamente tutti quei posti di lavoro, i cosiddetti “lavoretti” con tanto di air quotes gestuali da parte del Zinga. Giorgia Meloni infatti pubblica lo stralcio di video in cui l’ex segretario Pd definisce con disprezzo le occupazioni di tanti italiani in bar e palestre, e commenta “Ora capisco la loro scarsa considerazione nei confronti di migliaia di lavoratori disperati“. Per la leader dell’opposizione tale commento è scandaloso. Ma anche l’opinione pubblica su Twitter resta esterrefatta senza parole dalla dichiarazione dell’esponente dem.

Politicamente scorretto e lontano dai lavoratori, la nuova sinistra d’élite

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L’ospite della trasmissione Mezz’ora in più era stato già redarguito dalla padrona di casa Lucia Annunziata per aver utilizzato un linguaggio politicamente scorretto. Zingaretti, infatti, aveva usato un modo di dire “volere la botte piena e la moglie ubriaca”. Subito fa un passo indietro e si corregge con “Marito ubriaco”. Un passo falso che il Pd in questo momento che si sta battendo per la equità e la parità di genere non può permettersi. Poi il grande scivolone sui lavoratori definiti “Piccoli professionisti che si erano inventati un lavoro” da Zingaretti.

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“Inventati un lavoro” risuona con quel tono di superiorità nelle orecchie di migliaia di italiani che mandavano avanti famiglie intere con il loro lavoro, e scatena giustamente la loro furia. Sono “lavoretti” migliaia di occupazioni di giovani e lavoratori che lottano per trovare un posto di lavoro, umiliati senza motivo e senza giustificazione da chi non sa parlare alla gente.

Sui social Nicola Zingaretti, dopo la sua gaffe in diretta televisiva si spiega in questo video in sua difesa. Lo scivolone vergognoso di Nicola Zingaretti palesa una categoria della sinistra italiana incapace di parlare al popolo, alle persone, ai lavoratori e non li riconosce più, anzi li umilia. E pensare che dal basso, dal sudore dei lavoratori sono nati i movimenti socialisti e di sinistra. Oramai questa nuova sinistra appartiene all’upper-class e la società non sa più da chi è composta e cosa fa per vivere. Non ascolta più le piazze, le manifestazioni e la disperazione da chi vorrebbe solo lavorare.

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