Piazza del Popolo, mille Bauli manifestano in segno di lutto: servono sostegni, basta chiusure

 Secondo appuntamento del movimento “Bauli in piazza”: in 1000 i manifestati scesi oggi a Roma. I lavoratori del mondo dello spettacolo, così come anche diversi artisti, hanno fatto sentire la loro voce. “Il tempo della farsa è finito”: stop alle chiusure e sostegni concreti alla categoria.

bauli in piazza del popolo - meteoweek
Bauli in Piazza del Popolo, la manifestazione dei lavoratori del mondo dello spettacolo  – meteoweek.com

Tornano in piazza i “bauli” del mondo dello spettacolo. Dopo la manifestazione che ha preso luogo davanti al Duomo di Milano, oggi i dimostranti hanno fatto sentire la loro voce a Roma. E sono 1000 i Bauli apparsi a Piazza del Popolo, accompagnati da altrettanti cittadini vestiti di nero, a lutto, e con una maschera sul volto. Quello che chiedono al governo è lo stop alle chiusure, e maggiore sostegno economico per i lavoratori in difficoltà.

Bauli in piazza, “il tempo della farsa è finito”

Dopo il primissimo schieramento di 500 bauli davanti al Duomo di Milano organizzato nell’ottobre scorso, sono oggi 1000 i manifestanti scesi in piazza a Roma, per il secondo appuntamento della manifestazione nazionale. Ognuno di loro ha portato con sé un baule, l’oggetto-simbolo dei lavoratori del mondo dello spettacolo che sono rimasti gravemente colpiti dall’emergenza economico-sanitaria provocata dalla pandemia di Covid-19.

Vestiti di nero e con una maschera sul volto, insieme a loro hanno manifestato a Piazza del Popolo anche diversi artisti, tra cui Max Gazzè, Fiorella Mannoia, Daniele Silvestri, Manuel Agnelli, Emma, Diodato, Alessandra Amoroso e Renato Zero. “Ciao ragazzi. Sono Renato, sono qui con voi per dimostrare che non abbiamo paura di salire su quel palco. La musica ha sempre guarito i cuori di tutti”, ha non a caso esordito l’artista, accolto dagli applausi dei manifestanti lì presenti.

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Con la manifestazione, che ha carattere internazionale ed è stata promossa inizialmente dalla rete inglese We Make Events, i lavoratori che solitamente lavorano dietro le quinte – quali tecnici audio, video e luci, direttori artistici, facchini, promoter, autori – chiedono al governo sostegni, e non chiusure. “Il tempo della farsa è finito“, spiegano infatti alla stampa. E proseguono: “Abbiamo deciso di tornare alla Piazza, con il nostro stile e le nostre modalità, per riaccendere l’immaginario creato il 10 ottobre, in piazza Duomo a Milano, e lo vogliamo fare soprattutto a sostegno di coloro che non sono stati adeguatamente ristorati”.

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Tra le richieste avanzate all’esecutivo, i lavoratori di appellano all’immediata istituzione di un fondo mensile dedicato a sostegno della categoria, e che possa coprire il periodo gennaio-dicembre 2021. Ma si parla anche di un sostegno economico per le imprese della filiera, della calendarizzazione di un tavolo interministeriale che imposti i parametri di ripartenza del settore,  così come anche della calendarizzazione di un tavolo interministeriale dedicato alla riforma del settore e che si concentri su previdenza e assistenza ai lavoratori.

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