Cinque calciatori professionisti: accusati di stupro di gruppo

Una ventenne denuncia cinque calciatori di stupro: “Sono stata attirata con una trappola”, loro si difendono: “Era consenziente”. La partita era stata disputata in trasferta, nel pomeriggio. Poi avevano deciso di passare la serata tutti insieme, a casa di uno di loro a Verona, dove l’indomani li attendeva la consueta seduta d’allenamento. Cinque compagni di squadra, tutti giovani calciatori professionisti, e una ragazza di 20 anni, che sarebbe stata, ipotizza l’accusa, stuprata dal presunto «branco» dopo essere stata coinvolta in un «gioco di carte alcolico».

 

accusati di stupro

L’avrebbero, infatti, intenzionalmente fatta bere più di loro: “Eppure glielo avevo detto che ero a digiuno” racconterà poi la ragazza, “Li avevo informati che non avevo cenato…” Nonostante queste parole di lei, avrebbero comunque continuato a farle assumere alcol, sempre di più: anzi, durante quel gioco di carte ad altissimo tasso alcolico, “diverse volte il vincitore di turno invitava me a bere più degli altri“. Finché, di lì a poco, la situazione sarebbe degenerata trascinando la vittima, i cui sensi erano ormai ottenebrati dall’alcol, in una spirale di violenza e abusi.

Le accuse

Il giorno dopo, a riaccompagnarla a casa, sarebbe stato quello stesso ragazzo che il giorno prima, di ritorno a Verona dalla partita di calcio giocata in trasferta, le aveva chiesto di mandargli la posizione su Whatsapp per poi invitarla a unirsi per la serata a lui e ai suoi compagni di squadra. Quel ragazzo era l’unico dei cinque che la 20enne conosceva,  ed è un suo collega di studi universitari. La ragazza confessa: “Mi fidavo di lui, lo conoscevo da tempo, e con me non ci aveva mai provato”. Mai una volta, fino a quella sera, quell’amico conosciuto in Ateneo si era avvicinato a lei in modo ambiguo. Non le aveva mai manifestato strane intenzioni, invece quella maledetta notte a cavallo tra il 18 e il 19 gennaio 2020, quel compagno di universitario avrebbe abusato sessualmente di lei insieme agli altri colleghi calciatori.

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Violenze a «turno»

L’avrebbero violentata “a turno” secondo la ricostruzione della Procura scaligera nel capo d’imputazione, e anche contemporaneamente. Avrebbero approfittato della 20enne per ore e adesso, davanti al giudice Paola Vacca, sono tutti chiamati a rispondere dell’accusa di stupro di gruppo: un fatto aggravato, contesta il pm perché “commesso abusando delle condizioni di inferiorità psicofisica della parte offesa in stato di alterazione per la smodata assunzione di sostanza alcoliche”.

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L’udienza

Mercoledì si è aperta l’udienza preliminare e nessuno dei 5 giovani imputati era presente in aula: per loro, è intervenuto un pool difensivo composto dai legali Nicola e Alessandro Avanzi, Roberto Canevaro, Eleonora Puttini, Luca Bronzato. Già nel corso delle indagini preliminari, le difese avevano presentato istanza di archiviazione: la loro tesi, è che la vittima abbia in realtà trascorso “una serata piacevole insieme ai ragazzi”, una serata “culminata in un rapporto sessuale consenziente e spontaneo con la stessa”, a cui i giovani calciatori avrebbero preso parte con la sola eccezione di uno di loro. Secondo gli imputati, dunque, non ci sarebbe stata alcuna costrizione né abuso e la vittima, al contrario di quanto suppone la Procura, non sarebbe stata attirata in una “trappola alcolica”, ma sarebbe stata del tutto consenziente. Di tenore opposto, ovviamente, le testimonianze rese durante le indagini dalla ragazza, che è assistita dall’avvocato Federico Lugoboni.

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La verità sarà nel processo

Qual è allora la verità? Come sono andate realmente le cose quella notte? È quanto si cercherà di capire durante la prossima seduta in aula: ieri, l’udienza preliminare è stata rinviata di un paio di settimane per visionare alcuni video estratti dai cellulari di due imputati. Filmati che gli inquirenti hanno riversato in una chiavetta e che verranno riprodotti in aula: da quelle immagini, forse, uscirà la verità e si capirà chi, sui fatti di quella notte, stia mentendo.

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