Bimbo disabile festeggia compleanno in cortile, vicini chiamano vigili e multano i presenti

È successo a Milano, nel comune di Cesano, dove i vicini di casa hanno chiamato i vigili i quali hanno dovuto multare i presenti 400 euro.

I genitori volevano regalare al proprio figlio con disabilità un momento di spensieratezza dopo un anno passato senza andare a scuola e senza vedere i suoi amici. Ai vicini di casa, però, questo non è piaciuto e hanno deciso di chiamare i vigili.

L’accaduto

È successo a Milano, nel comune di Cesano.  Il bimbo che soffre della Sindrome di Tourette, dal momento in cui ha iniziato a mostrare i primi sintomi, non vuole più andare a scuola. Per questo motivo, i suoi genitori hanno approfittato del suo compleanno per organizzare una piccola festa nel cortile di condominio. Una festa, come raccontano, senza regali né torta, solo con del tè freddo, gel disinfettante per le mani e mascherina.  Alla festa era presente anche la professoressa del bambino che racconta: «Eravamo presenti io, la madre e la nonna del bambino, mia madre e mia sorella che vive in quello stesso condominio. Tutte distanziate e con la mascherina». «Non era una festa nel senso che davamo a questa parola prima del Covid. – aggiunge – Non c’erano la torta, i regali e la musica, per intenderci. Solo un tavolino con una bottiglia di tè freddo e il gel igienizzante accanto».

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La piccola festa di compleanno non sarebbe però piaciuta ai vicini che hanno immediatamente contattato i vigili segnalando quanto stava accadendo. Vigili che non hanno potuto non intervenire e, giunti sul posto, hanno dovuto multare gli adulti presenti 400 euro a testa. «Quando i vigili hanno emesso le contravvenzioni, sono rimasta basita» commenta la professoressa.

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Interviene il Sindaco

E, a riguardo, è intervenuto anche il Primo Cittadino di Cesano che afferma: «400 euro sono una pena eccessivamente pesante. Me ne rendo conto. Ma non è prevista una proporzionalità». «C’è un clima che non mi piace. Si sta alimentando una diffusa cultura del sospetto, una intolleranza reciproca, una morbosa e ossessiva attenzione a ciò che fa il vicino. Non ci fanno bene questi episodi» conclude.

 

 

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