Arrestato pedofilo inglese latitante: viveva a Roma Nord con sua moglie

Era stato condannato nell’agosto del 2018 in Inghilterra, ma da lì era riuscito a scappare. Ora verrà estradato verso il Regno Unito.

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Arrestato pedofilo inglese latitante: viveva a Roma Nord con sua moglie – www.meteoweek.com – Credit: Pixabay

Rintracciato e arrestato. È successo ad A.M.H., uomo inglese considerato un molestatore sessuale ad alto rischio, messo in manette in Italia, e precisamente a Roma. La condanna nei suoi confronti era arrivata nell’agosto del 2018, quando la Corte penale di Chelsford Essex lo aveva giudicato colpevole per un lungo elenco di reati. Per fabbricazione e divulgazione di materiale pedopornografico, ad esempio. Ma anche per abusi sessuali a danno di minori e di animali. E per sfruttamento minorile.  Nei suoi computer e negli hard disk in suo possesso la polizia britannica aveva trovato 1.800 immagini pedopornografiche. Tra queste, almeno 300 erano a carattere estremo.

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La “nuova vita” a Roma

Il molestatore sessuale, prima della condanna ricevuta nel suo Paese e risalente a quasi tre anni fa, aveva deciso di scappare dall’Inghilterra per sottrarsi alle conseguenze penali relative alle indagini svolte nei suoi confronti. Così circa sei anni fa era arrivato in Italia, a Roma, dove aveva “messo radici” con l’intenzione di restare ancora per molto. Viveva, per la precisione, in un appartamento sito nel quadrante nord della Capitale. Una volta trasferito nella Città Eterna, l’uomo ha cambiato vita. Si è sposato, ha iniziato a condurre una vita normale e apparentemente senza scheletri nell’armadio, è rimasto anonimo e sottotraccia, si è integrato con il contesto sociale in cui si trovava. Ma le autorità non si sono dimenticate di lui.

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Il ritorno in Inghilterra da condannato

L’uomo condannato nel Regno Unito, quindi, ora verrà estradato in Inghilterra. Nel frattempo si trova nella casa circondariale di Regina Coeli, in attesa di tornare nel Paese da cui era scappato sei anni fa. Al momento del suo arresto a Roma, gli agenti della squadra mobile della Polizia di Stato gli hanno sequestrato computer e cellulari. Materiali che sono ora al vaglio degli inquirenti, per verificare se davvero il molestatore avesse interrotto le sue abitudini illecite oppure la sua era solo la dissimulazione di una nuova vita.

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