Sicurezza sul posto di lavoro, morto un operaio schiacciato da un tornio

Continuano le morti sul lavoro: l’ultima a Busto Arsizio, in una fabbrica, dove un operaio di 49 anni è rimasto schiacciato in un macchinario. 

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Sicurezza sul posto di lavoro, morto un operaio schiacciato da un tornio – www.meteoweek.com – Credit: Pixabay

È una strage silenziosa, ma inarrestabile. Si tratta delle morti sul posto di lavoro, attualmente al centro delle cronache per gli ultimi tragici avvenimenti che si sono verificati in Italia. Incidenti nelle fabbriche o nei cantieri, lì dove il pericolo si annida in ogni macchinario pesante. Tanto che gli ultimi deceduti sono stati schiacciati da diversi strumenti di lavoro.

È il caso di un operaio di 49 anni, che questa mattina – mercoledì 5 maggio – è rimasto sotto un tornio, all’interno di una fabbrica a Busto Arsizio, in Lombardia. L’allarme è scattato subito, ma l’uomo è morto poco dopo essere arrivato nell’ospedale di Legnano, nonostante fosse stato trasportato in elicottero per fare prima. Nel frattempo nella fabbrica sono intervenuti vigili del fuoco, carabinieri, polizia locale e soccorritori del 118. Al momento sono in corso gli accertamenti del caso. L’obiettivo è, naturalmente, stabilire la dinamica dell’incidente mortrale accaduto intorno alle 9.40 della mattina.

Gli ultimi morti sul lavoro in Italia

La scomparsa del 49enne deve far riflettere ancora di più sul tema della sicurezza sul posto di lavoro. Perché è avvenuta in un periodo in cui gli incidenti mortali nelle fabbriche sono sempre più diffusi. Sono passati infatti appena due giorni dalla morte di Luana D’Orazio, 22enne originaria di Pistoia, rimasta impigliata nel rullo del macchinario a cui stava lavorando.

La mattina di lunedì 3 maggio la donna è stata trascinata e uccisa dall’orditoio (la macchina che si occupa della preparazione verticale della tela che andrà a creare la trama del tessuto) all’interno dell’azienda tessile in un distretto di Prato – a Oste di Montemurlo – in cui lavorava da circa un anno. Durante il tragico incidente era presente anche un collega della donna, posto accanto a lei ma girato di spalle. Per questo, non avendo “udito grida di aiuto”, non si è accorto in tempo cosa stesse succedendo. Lo scorso 2 febbraio invece era morto schiacciato da una pressa in un’azienda tessile a Montale un altro lavoratore. Si chiamava Sabri Jaballah e aveva 23 anni.

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I dati dell’Inail

D’altronde i dati raccolti dall’Inail (Istituto nazionale per l’assicurazione contro gli infortuni sul lavoro) parlano chiaro. E sono impietosi. Stando ai numeri del primo trimeste del 2021, le denunce di infortunio sul lavoro con esito mortale presentate all’istituto entro il mese di marzo sono state 185, 19 in più rispetto alle 166 registrate nello stesso periodo del 2020, equivalente a una crescita del + 11,4 per cento.

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In breve, in media, due persone ogni giorno muoiono mentre lavorano. A porre l’accento sulla gravità di questi dati sono stati anche i sindacati, in occasione della Festa dei lavoratori del primo maggio: “L’anno scorso oltre 2000 lavoratori e lavoratrici morti, 185 morti nei primi tre mesi 2021. Pretendiamo zero morti sul lavoro”. Stando ai dati Inail, i casi mortali avvenuti durante il turno sono passati da 114 a 154, con un aumento consistente soprattutto in Lazio (+12 casi), l’Abruzzo (+8), la Lombardia (+6) e la Campania (+5), e tra gli ultracinquantenni. L’Inail conteggia anche le denunce di casi di chi è morto dopo essersi infettato di Covid sul posto di lavoro: da marzo 2020 a marzo 2021 si tratta di 551 persone.

 

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Sicurezza sul posto di lavoro, morto un operaio schiacciato da un tornio – www.meteoweek.com – Credit: Pixabay
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