Funivia Mottarone, indagini per omicidio colposo: bimbo superstite grave ma stabile

Il crollo della funivia del Mottarone ha distrutto la vita di cinque famiglie. Le vittime in totale sono 14. Unico superstite un bambino di 5 anni di origini israeliane, attualmente ricoverato in ospedale in condizioni gravi ma stabili. La Procura di Verbania ha aperto un fascicolo per omicidio colposo plurimo.

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I rottami della funivia Stresa-Mottarone a seguito del crollo – meteoweek.com

La funivia Stresa-Alpino Mottarone era giunta al punto più alto, a pochi metri dall’arrivo. Un forte sibilo, poi lo schianto. Il cavo che si spezza e la cabina che precipita giù, mettendo in trappola coloro che erano all’interno. A lanciare l’allarme un uomo che aspettava l’attracco. Il bilancio dell’incidente, avvenuto ieri intorno a mezzogiorno e mezza, è drammatico. Quattordici morti, di cui due bambini. Tom, 2 anni, e Mattia, 9 anni. Quest’ultimo era in vita al momento del ritrovamento, ma si è spento presso l’ospedale Regina Margherita di Torino. Le ferite riportate erano troppo gravi. Cinque famiglie distrutte: tre residenti in Lombardia (una delle quali – la più numerosa – di origini israeliane), una in Emilia Romagna e una in Calabria. L’unico superstite resta un bambino di 5 anni. Il piccolo sta lottando per sopravvivere.

Le condizioni del bimbo sopravvissuto

Un bimbo di 5 anni, figlio di Amit Biran e Tal Peleg, è l’unico superstite della strage. Oltre ai genitori, nel crollo della funivia di Mottarone, ha perso anche il fratellino Tom, 2 anni, e i nonni materni Barbara Cohen e Itshak Cohen. Questi ultimi erano arrivati da Israele, dopo essersi vaccinati, per trascorrere qualche giorno di vacanza con la famiglia, che a causa della pandemia di Covid-19 in corso non vedevano da tempo. La gita al Lago Maggiore, tuttavia, si è conclusa in tragedia. Adesso il primogenito della giovane coppia – lui un medico da diciassette anni in Italia, lei giovane mamma – lotta presso l’ospedale Regina Margherita di Torino. La prognosi resta riservata. È intubato e sedato. Le sue condizioni sembrerebbero gravi, ma stabili.

Ho saputo cosa era successo dai messaggi di whatsapp. Mi sono arrivati tanti messaggi con scritto ‘mi dispiace‘ e non capivo perché. Ho chiamato mio fratello che non mi ha risposto così come mia cognata, allora ho chiamato i miei contatti dicendo che non avevo idea del perché mi mandassero quei messaggini. Due ore dopo abbiamo ricevuto la conferma dai carabinieri e capito che mio nipote era vivo perché il suo nome non era nell’elenco”. Lo racconta la zia del piccolo sopravvissuto. La donna – insieme ai genitori, ovvero i nonni paterni del bambino – si trova in ospedale. Nessuno però ha ancora potuto vederlo. Ieri pomeriggio è stato sottoposto ad un delicato intervento. Ha numerose fratture ed un politrauma. “Non sappiamo quale sarà la direzione, il trauma subito include il trauma cranico, bisogna vedere a lungo termine come andrà la situazione. Per adesso – ha concluso – siamo qui aspettando che ci facciano vedere il piccolo almeno da lontano”.

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Amit Biran e Tal Biran, i genitori del bimbo sopravvissuto: sono morti nell’incidente – meteoweek.com

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Le indagini sul crollo della funivia di Mottarone

La Procura di Verbania ha aperto un’inchiesta per omicidio colposo plurimo e lesioni colpose. È stato inoltre disposto il sequestro della funivia, seppure sia necessario attendere il recupero dei corpi di alcune vittime. “E’ un po’ presto per dare delle spiegazioni sulla dinamica: quello che abbiamo constatato è che un cavo di acciaio– dovrebbe essere il cavo portante – si è staccato e a seguito di questo saranno successe azioni concatenanti che hanno portato allo sgancio della cabinovia dal resto dei cavi che sono rimasti integri”. Lo ha detto Giorgio Santacroce, comandante del Nucleo operativo dei Carabinieri.

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Il titolare della società, sconvolto dalla vicenda, ha ribadito che le operazioni di manutenzione sulla funivia Stresa-Alpino Mottarone erano state effettuate. La costruzione della struttura risale a 50 anni fa. La sua gestione da anni è affidata agli altoatesini della Leitner di Vipiteno in collaborazione a ferrovie del Mottarone srl. “Quattro anni fa aveva avuto un pesante intervento di restauro”, ha ricordato la sindaca Marcella Severino. Dal 2014 al 2016, in particolare, era stata ferma. Era accaduto già alla fine degli anni ‘90. L’unico precedente degno di nota, ad ogni modo, risale a luglio 2001. La cabinovia, in quel caso, si era bloccata ad alta quota ed era stato necessario l’intervento dei soccorritori per recuperare una quarantina di turisti. Non c’era stato, tuttavia, nessun ferito.

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