La Raggi non ne azzecca una, nuova gaffe. “Ripassi la storia”

Dopo l’imbarazzo per il doppio errore sulla targa dedicata a Carlo Azeglio Ciampi, la Sindaca di Roma posta la data sbagliata del bombardamento di San Lorenzo. Evento fondamentale per la Capitale e per i risvolti della Seconda Guerra Mondiale. 

La Sindaca ne combina un’altra, la gaffe (bella grossa anche in questo caso) avviene sul suo profilo Facebook e riguarda una data molto importante nella storia recente della Capitale: si tratta del 77esimo anniversario della Liberazione di Roma, avvenuto il 19 luglio 1943 e non del 19 maggio, come lei postato (poi corretto) sul social.

L’errore è stato evidenziato dalla pagina Facebook Liberare Roma, molto critica nei confronti della Sindaca del M5S romano. “Virginia Raggi! Piccolo ripasso di storia: il bombardamento di San Lorenzo avvenne a luglio e non a maggio del 1943. Tu, piuttosto, rimandata a settembre in storia e in italiano! Gli esami non finiscono mai!“, commenta postando una foto con l’errore. “Dopo la pubblicazione del post di Liberare Roma, sulla pagina della Sindaca Raggi è stato corretto in tutta fretta l’evidente errore nella data“, prosegue il movimento Liberare Roma in una nota.

Il post originale sulla bacheca della Raggi

Un’altra imbarazzante gaffe che evidenzia la scarsa conoscenza degli avvenimenti storici e politici della Raggi e dei suoi collaboratori. Gaffe che arriva dopo le polemiche dei giorni scorsi legate alla targa sbagliata in cui era stato scritto il nome dell’ex presidente della Repubblica “Azelio” invece di Azeglio. Una volta corretta, però, sulla targa sono state indicate le date di nascita e di morte di Ciampi come quelle del suo mandato da Presidente, affibbiandogli ben 95 anni di mandato.

LEGGI ANCHE: Morti bianche in Italia, i numeri di una strage silenziosa

IL BOMBARDAMENTO DI ROMA

Lo storico episodio a cui si fa riferimento, è il primo bombardamento di Roma avvenuto appunto il 19 luglio del 1943, durante la seconda guerra mondiale, a opera di bombardieri statunitensi delle forze aeree alleate del Mediterraneo, guidati dal generale James Doolittle. L’attacco favori l’indebolimento del regime fascista e accelerò la caduta di Benito Mussolini. Le 4.000 bombe sganciate sulla città provocarono circa 3.000 morti e 11.000 feriti, colpendo in particolare il quartiere popolare di San Lorenzo, in cui si contarono 1.500 morti e 4.000 feriti. Al termine dell’attacco, Papa Pio XII si recò a visitare le zone colpite, benedicendo le vittime sul Piazzale del Verano.

Impostazioni privacy