Roma, Gualtieri elogia l’ex sindaco Veltroni. Raffa (M5s): “Scherza?”

Roberto Gualtieri, ex ministro dell’Economia e candidato Pd alle primarie per le comunali di Roma, inizia la sua campagna di comunicazione e punta l’indice sulle precedenti amministrazioni: “Roma paga l’inadeguatezza delle amministrazioni Raggi e Alemanno”. Le migliori amministrazioni degli ultimi decenni sono state quelle di Rutelli e Veltroni, dice Gualtieri, subito contraddetto dalla deputata 5 stelle Angela Raffa: “Dopo 7 anni Veltroni lasciava così tanti debiti che manco lui sapeva quanti“. Si ripete, così, la storia infinita.

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“Roma paga l’inadeguatezza delle amministrazioni Raggi e Alemanno. Abbiamo studiato i bilanci e il dato impressionante è la quantità di risorse che Roma aveva e ha, ma rimangono non spese”, dice Roberto Gualtieri, ex ministro dell’Economia e candidato alle primarie Pd per le comunali di Roma. Il giudizio di Gualtieri è tanto duro nei confronti degli avversari politici, quanto clemente nei confronti dei sindaci passati appartenenti al suo stesso schieramento. “Le amministrazioni Francesco Rutelli e Walter Veltroni sono state le migliori degli ultimi decenni. Ad Alemanno è stato consegnato un bilancio in ordine e l’azzeramento del debito deciso dal governo. Dopo cinque anni di gestione disastrosa lo ha lasciato con 550 milioni di deficit strutturale e il tracollo degli investimenti. Ignazio Marino ha rimesso i conti a posto: un lavoro finito nella paralisi dell’attuale amministrazione. Oggi c’è la possibilità di ripartire”, ricostruisce Gualtieri. Ma è andata veramente così?

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“Gualtierino bello…”

A presentare un’altra versione dei fatti, quasi opposta, è Angela Raffa, deputata M5s che su Facebook commenta le parole dell’ex ministro dell’Economia: “Gualtierino bello, starai scherzando spero? Sei anche stato un bravo ministro dell’economia, ma a storia siamo messi male. Provo a rinfrescarti la memoria. Veltroni è stato sindaco dal 2001 a febbraio 2008. A giugno 2008 il governo nazionale è dovuto intervenire con un decreto legge (il n.112) per nominare un Commissario straordinario per la ricognizione della situazione economico-finanziaria di Roma e per la predisposizione ed attuazione di un piano di rientro dall’indebitamento pregresso”. Risultato? Veltroni “dopo 7 anni, lasciava così tanti debiti che manco lui sapeva quanti e c’era bisogno di nominare un commissario solo per capirne l’ammontare”. In questo senso Raffa coglie anche l’occasione per difendere l’operato di Virginia Raggi, messa alle strette – stando alla deputata 5 stelle – da un debito legato proprio alle amministrazioni precedenti: “Riguardo l’inadeguatezza della Raggi vale la pena ricordare che gli avete lasciato 12 miliardi di debiti (sulla gestione commissariale che tanto ha pesato sulle tasche dei romani). Infatti la vostra ‘adeguata eredità’ consisteva in 9 miliardi di debiti finanziari ed altri 3 di debiti commerciali”.

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Gualtieri vs Raffa: chi dei due ha ragione su Roma?

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Nel 2008 per la prima volta Roma è stata sottoposta a gestione commissariale per debito pregresso. Il debito ammontava a circa 12 miliardi. Già al tempo era iniziato lo scarica barile tra centrodestra e centrosinistra. Nel 2008, dopo Walter Veltroni, Alemanno diventa sindaco e si ritrova di fronte un debito enorme. A provare a mettere un punto fermo sul debito pregresso della Capitale è stato nel 2016 la commissaria Silvia Scozzese: la cifra in capo alla gestione governativa è pari a 12 miliardi (3,2 di natura non finanziaria, come i debiti commerciali per i ritardati pagamenti, e 8,8 di natura finanziaria, come i mutui), riportava il Sole 24 Ore nel 2019. Tuttavia, ribadiva Scozzese, “né i piani di rientro del debito di Roma Capitale finora redatti né il documento di accertamento definitivo del debito sembrano contenere una ricognizione analitica e una rappresentazione esaustiva della situazione finanziaria da risanare antecedente al 2008″.

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L’eterno ritorno dello scarica barile

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Già in passato Veltroni è intervenuto sulla questione, schermandosi e ribadendo: la colpa è attribuibile non al comune, ma alla regione Lazio, in difficoltà per il deficit sanitario da 10 miliardi accumulato in prevalenza tra il 2000 e il 2005 (durante la giunta di centrodestra di Francesco Storace). Inoltre, ha sottolineato Veltroni, il 48% del debito è stato contratto prima del 2001, durante gli anni 80 e 90. Ancora oggi, a distanza di anni, si ripropone identico a sé stesso lo scarica barile di colpe sul debito romano: le forze politiche in corsa accusano gli attuali sindaci, le amministrazioni comunali accusano le amministrazioni precedenti per i buchi di bilancio, le amministrazioni precedenti scaricano la colpa su qualcun altro (come la regione, o gli anni ’80-’90). Difficile districare la matassa, ma intanto una cosa la si può dire: no, caro Gualtieri, Veltroni non ha lasciato i conti in ordine. Si può discutere sul fatto che non fosse totalmente colpa sua, ma un buco di 12 miliardi e una nuova gestione commissariale non rappresentano i “conti in ordine”.

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