L’assassino di Chiara Gualzetti conferma la confessione: l’autopsia ci dirà se è stata picchiata

Il brutale omicidio di Chiara Gualzetti è stato confermato dal suo assassino, un ragazzo di 16 anni con cui la giovane aveva appuntamento quella terribile mattina. Omicidio premeditato, aggravato dalla minore età della vittima. L’autopsia ci dirà inoltre se Chiara è stata anche picchiata.

La giovane Chiara Gualzetti – Meteoweek

Il 16enne fermato per l’omicidio di Chiara Gualzetti, l’amica uccisa domenica mattina a Monteveglio (Bologna), ha risposto alle domande del gip del tribunale per i minorenni di Bologna che si è riservato sulla decisione al termine dell’udienza di convalida durata un paio di ore. Assistito dall’avvocato Tanja Fonzari, il minore ha sostanzialmente confermato la confessione e la dinamica del delitto: l’appuntamento, il tragitto percorso insieme verso l’Abbazia, il momento in cui ha accoltellato alla gola la vittima.

Una fonte ha fatto sapere inoltre che “non ha detto di averla picchiata ed è un particolare su cui bisognerà attendere l’esito dell’autopsia”. La procura ha chiesto la convalida del fermo – l’accusa è omicidio premeditato con l’aggravante della minore età della vittima – e il carcere visto il grave quadro indiziario e il pericolo di fuga. La decisione è attesa nelle prossime ore.

“Venerdì autopsia, la famiglia è devastata”

È stata fissata per venerdì l’autopsia sul corpo di Chiara. Lo conferma l’avvocato Giovanni Annunziata che assiste la famiglia della vittima. “Stamattina c’è stata l’udienza di conferimento degli incarichi ai periti e noi abbiamo deciso di aggiungere ai periti del pubblico ministero e a quello della difesa, due miei consulenti: un medico legale e un anatomopatologo per avere una visione più complessiva e chiara della dinamica dell’omicidio“, spiega all’Adnkronos. Le prime evidenze si avranno subito, ma per la relazione finale i tempi saranno più lunghi: il magistrato ha concesso 90 giorni.

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“I pm hanno fatto un lavoro puntuale, hanno contestato le aggravanti corrette – la premeditazione e la minore età della vittima – il capo di imputazione è impostato in modo più che corretto, è la giusta fotografia giuridica di quello che e è accaduto”. Un omicidio che lascia soli mamma Giusi e papà Vincenzo che da Napoli si erano trasferiti sulle colline bolognesi per dare un futuro sicuro all’unica figlia. “Non trovo un aggettivo idoneo per descrivere la devastazione psicologica di due genitori”, conclude il legale Annunziata.

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Il fermato rimane in carcere

Resta in carcere il 16enne che ha confessato l’omicidio di Chiara Gualzetti. Il gip, a poche ore dall’udienza, ha convalidato il fermo e ha disposto la custodia cautelare in carcere, accogliendo così tutte le richieste avanzate dalla procura per i Minorenni guidata da Silvia Marzocchi. Contro il giovane c’è un quadro indiziario “grave” e per l’accusa sussiste “il pericolo di fuga”. Il 16enne deve rispondere di omicidio premeditato aggravato dalla minore età della vittima.

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