Alma muore di overdose in metropolitana: era compagna dell’uomo trovato cadavere in valigia

Alma Reale è stata trovata morta alla fermata della metropolitana di Rebibbia, con una siringa ancora attaccata al braccio. La donna era la compagna di Luca De Maglie, il cui cadavere era stato rinvenuto all’interno di una valigia vicino il capolinea di un bus. La trentanovenne, nelle scorse settimane, aveva riferito che l’uomo era morto in casa e che aveva deciso di sbarazzarsi del corpo, per cui era stata accusata di occultamento. In passato era stata anche denunciata per abbandono di minore.

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La valigia con il cadavere dell’uomo era stata ritrovata lo scorso 6 giugno – meteoweek.com

Due vittime della droga e dell’indifferenza. Alma Reale è stata ritrovata morta ieri, alla fermata della metropolitana di Rebibbia, appoggiata su un muretto con ancora una siringa attaccata al braccio. Un’overdose, probabilmente, le ha tolto la vita, come d’altronde era avvenuto anche per il compagno Luca De Maglie. Un mese fa il trentasettenne era stato rinvenuto cadavere all’interno di una valigia abbandonata vicino il capolinea di un bus della Capitale. La donna, intercettata dagli inquirenti, aveva raccontato che l’uomo era da giorni morto in casa a causa di una eccessiva dose di eroina e, dunque, aveva deciso di sbarazzarsi del corpo. Era, per questa ragione, indagata per occultamento. I due, ad ogni modo, erano noti alle forze dell’ordine da tempo. In passato, infatti, erano stati denunciati per abbandono di minore. Il figlio, ad inizio aprile, era stato lasciato da solo in auto. L’automobile, a seguito di una segnalazione, era stata aperta dai Carabinieri e il bimbo tratto in salvo.

La morte di Alma Reale

Il drammatico epilogo alla vicenda è arrivato nel pomeriggio di ieri. I Carabinieri di Roma, intorno alle 19.00, hanno raccolto l’allarme dei viaggiatori della metropolitana B di Rebibbia, i quali hanno notato Alma Reale accasciata alla fermata. La siringa ancora attaccata al braccio. Il personale del 118 non ha potuto fare altro che costatarne il decesso, avvenuto poco prima dell’amara scoperta. Il luogo del ritrovamento è poco distante a dove era stata rinvenuta la valigia con all’interno il cadavere del compagno Luca De Maglie. La zona della Capitale, infatti, è preda del degrado. I residenti da tempo denunciano la presenza di spacciatori di eroina di nazionalità africana e di tossicodipendenti che ne usufruiscono.

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L’intervento dei soccorritori è stato inutile – meteoweek.com

All’interno della comunità di tossicodipendenti della zona di via Tiburtina c’erano, dunque, anche Alma Reale Luca De Maglie. La droga li ha condotti entrambi alla morte, a distanza di appena un mese. “Volevo sbarazzarmi del corpo e non sapevo come fare“. Queste erano state le parole della trentanovenne agli agenti della Squadra Mobile e del Commissariato Sant’Ippolito. Questi ultimi, infatti, erano arrivati all’appartamento in cui la coppia abitava grazie alla scia di sangue lasciata dalla valigia in cui era stato riposto il cadavere dell’uomo. Il disagio dei due, tuttavia, era noto da tempo. Ad aprile scorso la donna era stata denunciata per abbandono di minore perché aveva lasciato il figlio da solo in auto. Sulla doppia tragedia, ad ogni modo, restano diversi punti oscuri. Le indagini sono state affidate ai Carabinieri della Capitale.

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