Haiti, l’ultima telefonata del presidente Moise: “Ho bisogno di aiuto”

Jovenel Moise, presidente di Haiti, è stato ucciso il 7 luglio scorso nella sua villa. Un gruppo armato – composto da 26 colombiani e 2 americani – lo ha colpito a morte ed ha ferito la moglie Marine. Alcuni dei membri del commando sono stati arrestati, mentre altri hanno perso la vita nello scontro con le autorità. I mandanti dell’omicidio, tuttavia, sono ancora ignoti. I media locali, intanto, hanno diffuso gli audio delle ultime telefonate della vittima.

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Il presidente di Haiti, 53 anni, è stato assassinato a inizio luglio – meteoweek.com

L’omicidio di Jovenel Moise si arricchisce di nuovi dettagli. Lo scorso 7 luglio, prima di essere ucciso da un commando composto da ventisei colombiani (per lo più soldati in pensione) e due americani, il presidente di Haiti aveva chiesto aiuto attraverso alcune telefonate. Il cinquantatreenne prima ha contattato il capo della polizia, poi un ufficiale. Il primo allarme è stato lanciato all’1.34. “Stanno sparando vicino alla casa, mobilitate gli agenti“, ha detto. La versione è stata confermata anche dalla moglie Marine, rimasta ferita nell’agguato, dai due figli della coppia e da alcuni vicini di casa. Gli spari automatici nella strada di Pelerin 5 erano ininterrotti.

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Quando Jovenel Moise ha compreso che il commando si era introdotto nella sua abitazione privata, dalla camera da letto in cui si era rifugiato, ha chiamato un ufficiale addestrato tatticamente con la polizia nazionale di Haiti. “Dove sei?”, avrebbe domandato all’uomo chiamandolo per nome. “Ho bisogno del tuo aiuto, ora! La mia vita è in pericolo. Vieni presto, vieni a salvarmi la vita“. Infine, il suono del colpo del fucile d’assalto che ha ucciso il presidente. Il contenuto delle due telefonate è stato reso noto dal quotidiano “Miami Herald”. Il secondo interlocutore, per motivi di sicurezza, ha tuttavia chiesto di restare anonimo.

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