Green Pass, certificati falsi in vendita su Telegram. I truffati poi ricattati

I Green Pass falsi venivano venduti a partire da 300 euro, ma i QR code non funzionavano. Truffatori poi ricattati dagli organizzatori: «Diffonderemo i vostri dati online».

Utilizzavano Telegram per vendere falsi Green Pass per una cifra che poteva arrivare attorno ai 300 euro l’uno. Una ottima alternativa soprattutto per chi si oppone al vaccino e alla Certificazione Verde. In realtà, però, si tratta di una vera e propria truffa: i codici QR, infatti, non funzionavano.

La truffa

300 euro per un Green Pass, 500 euro per due, 900 euro per quattro: queste le tariffe stabilite dai truffatori. Il piano architettato ad hoc, però, è stato presto distrutto dai primi acquirenti i quali, al momento dei controlli, si sono accorti che il codice QR non funzionava. Nel frattempo, però, la vendita delle certificazioni false sono andate avanti.

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Ma non è finita qui. Nel momento in cui i truffati hanno preteso la restituzione dei soldi spesi per acquistare falsi Green pass, i truffatori hanno intrapreso la strada del ricatto. «Abbiamo tutti i vostri dati. – scrivono – Possiamo tranquillamente diffonderli online o consegnarli alle autorità. Fino a poco fa offrivamo un servizio illecito, è vero. Ma la nostra identità e i nostri sistemi sono sempre stati ben tutelati, mentre noi abbiamo tutti i vostri dati». Sì, perché per ricevere il Green Pass, occorreva fornire dati sensibili riportati nella carta di identità, il codice fiscale e la tessera sanitaria. E per concludere, arriva anche una richiesta: «Per dimostrare ai pochi stolti che le minacce e i tentativi di spaventare non hanno fatto altro che ledere alla loro persona, abbiamo deciso di fornire, a tutte le persone che hanno inoltrato la richiesta, 24 ore di tempo da questo momento per inviare un pagamento di 350 euro in Bitcoin».

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