Scuola, qualcosa è stato fatto: si riparte con tutti i docenti in aula

Positivo il bilancio del Ministro Bianchi prima dell’inizio del nuovo anno scolastico. Ma le incognite sono ancora tante, a partire dal Covid e Green Pass. 

Che anno scolastico sarà? Forse è presto per dirlo, eppure non è escluso che, anche quest’anno, si ripeteranno già le varie problematiche affrontate lo scorso anno. Dall’inizio del Coronavirus ne è passato di tempo, eppure oggi – a pochi giorni dall’avvio del nuovo anno scolastico – la sensazione è quella di non essere ancora pronti. “Noi vogliamo che la scuola parta in presenza, è importante per lo sviluppo sociale e culturale dei nostri giovani, anche per un senso di equità e perché c’è il valore aggiunto della socializzazione. I ragazzi hanno bisogno e meritano la scuola in presenza”, sono le ultime dichiarazioni del Commissario straordinario per l’emergenza Covid Figliuolo al riguardo. E, a cavallo, sono arrivate anche le dichiarazioni del Ministro dell’Istruzione Bianchi. Oltre alla questione Coronavirus, premeva anche arrivare all’inizio dell’anno scolastico con tutti i docenti al loro posto. Un impegno che, secondo Bianchi, sarebbe stato raggiunto.

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“L’impegno era ripartire avendo i docenti al loro posto. Quest’anno per la prima volta nella storia della Repubblica noi partiremo il 13 avendo tutti i docenti indicati dal ministero al loro posto“, ha dichiarato il ministro dell’Istruzione, Patrizio Bianchi, durante l’audizione in commissione Cultura alla Camera sulle iniziative di sua competenza in vista dell’avvio dell’anno scolastico. Secondo i dati a disposizione, ad oggi risultano completate 58.735 assunzioni in ruolo, di cui 14.194 sul sostegno. Inoltre, sono stati assegnati 113.544 incarichi annuali di cui 59.813 sul sostegno. “Questo è stato fatto il 6 settembre e non a ottobre-novembre come avveniva negli anni precedenti. Lo scorso anno le assunzioni erano state 19.995 in totale di cui 1.778 sul sostegno. In particolare sul sostegno, dopo anni difficili abbiamo pensato fosse necessario dare massima attenzione ai ragazzi che ne richiedono di più. Il risultato raggiunto è collettivo”, ha detto Bianchi, salutando l’obiettivo raggiunto come il risultato di uno sforzo straordinario, fatto nel riporre la scuola al centro.

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Bianchi è inoltre intervenuto sul tema delle mascherine in classe, facendo riferimento alla possibilità di toglierle nelle classi in cui tutti i ragazzi sono vaccinati: “Stiamo ragionando sulle linee guida, nessuno verrà abbandonato e soprattutto non verrà abbandonato nessun preside che sarà accompagnato nella gestione di questa situazione”, ha riferito.

Tante incognite 

Le incognite sull’avvio della scuola sono ancora tante. Diverse le regole da seguire, a partire dall’utilizzo del Green Pass.  Il Green Pass sarà controllato dal preside della scuola o da un suo delegato, a cadenza giornaliera. Dopo 5 giorni di assenza senza green pass l’insegnante potrà essere sostituito da un supplente, cosa che inciderà sullo stipendio. Si torna in classe, ma sempre con le mascherine che andranno indossate anche dagli alunni. Secondo quanto riferito da Il Corriere, le mascherine chirurgiche saranno distribuite dalle scuole stesse sia agli studenti che agli operatori scolastici. Le regole per un ritorno in sicurezza prevedono il distanziamento di 1 metro tra i banchi, che da quest’anno non sarà più un obbligo. Neanche la distanza tra la cattedra e i banchi è un’obbligo: i 2 metri restano un suggerimento. La didattica ritorna comunque in presenza al 100% per tutti gli studenti anche se i presidenti delle Regioni e delle Province Autonome potranno continuare a emettere provvedimenti di sospensione delle lezioni in presenza, esclusivamente nelle zone arancioni e rosse e in circostanze di necessità e solo per il tempo strettamente necessario.

 

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