Denunciate 102 persone: percepivano indebitamente il Reddito di Cittadinanza

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Fruivano del Reddito di Cittadinanza senza averne diritto: 102 persone sono state denunciate dai carabinieri del Comando Provinciale di Messina. Disposte verifiche sulle somme, pari a oltre 624 mila euro, già versate dall’Inps agli indagati

I Carabinieri del Comando Provinciale di Messina, con l’ausilio dei colleghi del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Messina, al termine di specifici controlli, hanno denunciato 102 persone con l’accusa di aver beneficiato indebitamente del Reddito di Cittadinanza. Inoltre, i militari dell’Arma hanno avviato presso l’Inps, ente che eroga il sussidio in questione, l’iter per la sospensione e l’eventuale revoca di tale misura di sostegno al reddito attivando, nel contempo, le opportune verifiche sui pagamenti, pari complessivamente a oltre 624.000 euro, già disposti dall’Inps in favore degli indagati.
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Nel dettaglio, sono sotto esame dei magistrati della Procura della Repubblica presso il Tribunale di Messina, diretta dal Procuratore Maurizio de Lucia, le posizioni di 62 persone, 32 uomini e 30 donne, mentre 19 persone, 14 uomini e 5 donne, sono state segnalate alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Barcellona Pozzo di Gotto, in provincia di Messina, diretta dal Procuratore Emanuele Crescenti, altre 21 persone, 15 uomini e 6 donne, invece, sono state segnalate alla Procura della Repubblica presso il Tribunale di Patti, diretta dal Procuratore Angelo Vittorio Cavallo.
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La legge istitutiva del Reddito di Cittadinanza prevede che i richiedenti al momento della presentazione della documentazione siano obbligati a comunicare all’Inps l’eventuale presenza di cause impeditive oppure, dopo l’erogazione del sussidio, a comunicare sopraggiunte cause ostative, come le misure cautelari coercitive personali, o variazioni della propria condizione economica tali da non far rispettare i requisiti necessari per la fruizione del beneficio.