Visite specialistiche a pagamento in reparto: sospeso un medico

Un medico è stato sospeso dall’esercizio della professione per un anno in quanto effettuava visite specialistiche a pagamento nel proprio reparto, per di più, senza emettere la relativa ricevuta fiscale

Meteoweek.com

La città di Messina oggi è alla ribalta della cronaca: dopo 1o2 persone denunciate dai carabinieri del Comando Provinciale peloritano in quanto fruivano impropriamente del Reddito di Cittadinanza, a un noto medico, Francesco Mastroeni, primario del reparto di Urologia dell’Ospedale “Papardo” di Messina, appunto, è stata notificata, dalle fiamme gialle del Comando Provinciale di Messina, la misura interdittiva del divieto di esercitare la professione medica per un anno.

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Il noto professionista è accusato di peculato dal momento che, attraverso l’acquisizione di documenti, i pedinamenti, le intercettazioni ambientali e gli accertamenti contabili, eseguiti dagli specialisti in materia di spesa pubblica del Nucleo di Polizia Economico-Finanziaria, è emerso che il camice bianco messinese, legato all’Azienda Sanitaria da un rapporto di lavoro in regime di esclusività, effettuava visite specialistiche all’interno del proprio reparto richiedendo e ricevendo, da una significativa platea di pazienti, il pagamento in contanti. Quest’ultimi, nella quasi totalità dei casi, hanno confermato di aver versato al primario, in contanti, importi dagli 80 ai 15o euro senza la previa prenotazione al Cup e senza ricevere la relativa ricevuta fiscale.

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Quindi il noto professionista messinese ometteva di rilasciare le ricevute fiscali e di versare all’Azienda Sanitaria la percentuale dovuta a quest’ultima per l’attività intramoenia che svolgeva. Mentre, secondo quanto prevede la normativa che regolamenta l’esercizio della libera attività professionale intramuraria dei medici, l’utente deve prenotare la visita tramite il Cup della struttura sanitaria e prima dell’effettuazione della prestazione deve provvedere al pagamento presso lo sportello ticket in base al tariffario deciso dalla struttura sanitaria, con il medico che riceve gli emolumenti aggiuntivi in busta paga.

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