Omicidio Loris, nuova condanna per la Panarello: calunnie al suocero

La 33enne accusò il suocero, Andrea Stival, di essere il colpevole della morte di suo figlio, Loris, avvenuta nel novembre del 2014.

Veronica Panarello – Meteoweek

È arrivata una nuova condanna per Veronica Panarello, in carcere da sette anni per l’omicidio del figlio Loris Stival, morto nel novembre del 2014 a Santa Croce Camerina. La donna dovrà scontare due ulteriori anni di reclusione per calunnie nei confronti di Andrea Stival, suo suocero.

Le calunnie

Veronica Panarello aveva accusato il suocero di essere il colpevole della morte del piccolo Loris. La 33enne raccontò di avere una storia extraconiugale con Andrea Stival e che Loris, avendo scoperto tutto, voleva raccontarlo al padre. Sarebbe stato questo il motivo che, a suo dire, avrebbe spinto Stival ad uccidere il nipote. Accuse, però, del tutto infondate. Ed è per questo motivo che le suddette affermazioni sono state ritenute false quindi delle vere e proprie calunnie.

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La Cassazione, infatti, ha confermato che in casa, al momento dell’omicidio, era presente solo Veronica Panarello e che lei, da sola, ha caricato il corpo del piccolo Loris sulla auto per poi lasciarlo in un canalone dove venne ritrovato alle ore 17:00. Per l’omicidio è stata condannata a 30 anni di carcere. Il processo per calunnie si terrà il 15 ottobre a Catania e, dopo la condanna in appello, la Panarello si è subito con ferocia scagliata contro il suocero. «Sei contento? Sai cosa ti dico? Prega Dio che ti trovo morto altrimenti ti ammazzo con le mie mani quando esco» ha detto la 33enne.

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