L’addio ai social di Salvini, la droga nella cascina, le scuse: il disastro di Luca Morisi

Luca Morisi è indagato per droga dalla Procura di Verona dopo che nella sua cascina sono state ritrovate sostanze stupefacenti.

Luca Morisi , ormai ex responsabile della comunicazione social di Matteo Salvini, è indagato per droga dalla Procura di Verona.  Il professore è stato iscritto nel registro degli indagati per cessione e detenzione di droga dopo che i carabinieri hanno trovato una sostanza liquida nella sua cascina a Belfiore. Contro di lui, anche le accuse di tre ragazzi fermati lo scorso agosto che avrebbero riferito di aver ricevuto sostanze stupefacenti proprio da Morisi. Qualche segnale di crisi era già arrivato mercoledì scorso, quando AdnKronos aveva dato la notizia del passo indietro dello stesso Morisi dalla cabina di regia della macchina della comunicazione social di Salvini. Mantovano del 1971, professore universitario all’Università di Verona, Morisi ha gestito la comunicazione social di Matteo Salvini dal 2013 a oggi con il suo progetto “La Bestia” portando Salvini in alto nei sondaggi forte del successo sui social.

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“Cari amici, mi avete scritto in tanti. Ringrazio tutti per l’interesse e l’amicizia: sto bene, non c’è alcun problema politico, in questo periodo ho solo la necessità di staccare per un po’ di tempo per questioni famigliari. Un abbraccio e ancora grazie”, aveva scritto in una lettera inviata ai parlamentari della Lega per dare un senso alla sua scelta. Ma le parole non sono bastate a sciogliere i dubbi, anzi sembrano averli aumentati. Si era ipotizzato che, inizialmente, Morisi fosse contrario alla posizione di difesa dei No vax assunta recentemente proprio dal Carroccio. Secondo il Corriere della Sera “alla base di questa svolta radicale, ci sarebbe anche la necessità della Lega di avviare una nuova strategia comunicativa, più equilibrata, meno urlata, e calzante rispetto a un quadro politico rivoluzionato, e con Giorgia Meloni da arginare”.

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La vicenda

“Morisi? Le questioni personali per rispetto non le commento. Nessuna questione interna alla Lega”, ha dichiarato ieri Matteo Salvini a margine di un convegno a Spoleto, confermando la versione iniziale fornita dallo stesso guru dei social nel momento di lasciare il suo ruolo. La conferma dalla procura di Verona dell’indagine in corso sembra però mettere fine alle voci e dare risposta a tutte le domande. Come ricostruisce Repubblica, le sostanze stupefacenti sarebbero stare rinvenute in un cascinale restaurato occupato da Morisi. A quest’indirizzo corrisponde, per moltissimo tempo, la sede della sua partita Iva. Tutto sarebbe iniziato a Ferragosto, quando i carabinieri del comando locale hanno fermato un’automobile per un normale controllo. A bordo, tre ragazzi e, all’interno della macchina, un flacone con del liquido dentro. “Ce l’ha data Luca Morisi, che abita a Belfiore…”, avrebbero raccontato i 3. Durante una perquisizione nella cascina, i Carabinieri hanno rinvenuto un quantitativo di droga compatibile con l’uso personale, ma la cui detenzione fa comunque incorrere nell’illecito amministrativo e nella sanzione. “La procura di Verona, diretta dalla procuratrice Angela Barbaglio, apre un fascicolo con l’ipotesi di reato prevista dall’articolo 73 del Testo unico sugli stupefacenti e iscrive Morisi nel registro degli indagati”, scrive Repubblica. L’inchiesta è assegnata al pm Stefano Aresu ma i risultati del liquido non sono stati ancora resi noti.

Le scuse di Morisi

“Non ho commesso alcun reato ma la vicenda personale che mi riguarda rappresenta una grave caduta come uomo”, ha scritto in una nota riportata da Agi. “Chiedo innanzitutto scusa per la mia debolezza e i miei errori a Matteo Salvini e a tutta la comunità della Lega a cui ho dedicato gli ultimi anni del mio impegno lavorativo, a mio padre e ai miei famigliari, al mio amico di sempre Andrea Paganella a fianco del quale ho avviato la mia attività professionale, a tutte le persone che mi vogliono bene e a me stesso“. Poi conclude: “Ho rassegnato il 1° settembre le dimissioni dai miei ruoli all’interno della Lega: è un momento molto doloroso della mia vita, rivela fragilità esistenziali irrisolte a cui ho la necessità di dedicare tutto il tempo possibile nel prossimo futuro, contando sul sostegno e sull’affetto delle persone che mi sono più vicine”.

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