“Mio figlio autistico chiuso in palestra dai prof”. Madre denuncia la scuola

Un ragazzo di 17 anni affetto da autismo è stato rinchiuso per ore in palestra, fino all’arrivo della madre. Il preside prova a giustificarsi

La famiglia lo ha trovato senza vestiti e sporco dei suoi stessi escrementi: Francesco, 14 anni e affetto da autismo, è rinchiuso nella palestra della sua scuola, l’istituto comprensivo Karol Wojtyla a Castellammare di Stabia in provincia di Napoli. I genitori si sono infuriati dall’assurda situazione, tanto che la situazione si è calmata solo all’arrivo dei carabinieri. Sulla vicenda è stata aperta un’inchiesta.

La scorsa settimana, intorno alle 11.30 di un giorno di scuola, la mamma di Francesco viene chiamata dalla cooperativa che si occupa di riaccompagnare il 14enne a casa: “Correte a scuola, vostro figlio è tutto sporco” le dicono. I genitori affermano di avere trovato al loro arrivo il ragazzo nelle condizioni descritte. “E’ un trattamento che nessun essere vivente dovrebbe ricevere. A scuola non c’è una figura di supporto e di controllo e così hanno tenuto mio figlio chiuso per ore in palestra, perché non sanno gestirlo” afferma la donna su un giornale locale.

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Il disturbo di Francesco  non incide sui propri bisogni, si fa capire se deve andare in bagno ed è estremamente attento alla sua pulizia – spiegano i genitori del ragazzo -. Questo significa che nostro figlio è stato lasciato solo e anche per molto tempo, altrimenti non trova spiegazione come si sia denudato e abbia defecato in giro per la palestra, oltre ad aver mangiato e seminato i resti della merenda sempre nella stessa sala. Avrebbe potuto ferirsi o sentirsi male, lo hanno tenuto chiuso in palestra come un cavallo in una stalla“.

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Per il ragazzo quest’anno abbiamo attivato 27 ore di sostegno, il massimo e, convinti che un insegnante solo non bastasse, gliene abbiamo messi a disposizione due – afferma il  preside dell’Istituto a Il Mattino- . In più da lunedì scorso ha ottenuto anche 15 ore di supporto di un’assistente socio sanitaria. Quel giorno l’alunno ha cominciato a spogliarsi da solo più volte, tante quante gli insegnanti provavano a rivestirlo. Ha avuto una crisi ed essendo lui un ragazzo alto 1,90 per 120 kg non si riesce sempre a contenerlo”.

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“In palestra viene portato perché ha bisogno di spazi ampi, in classe più volte ha sradicato gli oggetti dai muri. Quando si è denudato per l’ultima volta ha anche fatto i bisogni che poi provava a lanciare contro gli insegnanti presenti. Il dispiacere per l’alunno resta tutto ma noi più che garantire il doppio di orario in frequenza proprio perché consapevoli delle difficoltà non possiamo fare. Siamo di fronte a un caso che la scuola non riesce ad affrontare, c’è un disagio enorme alla base, che va gestito diversamente” conclude il dirigente scolastico.

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