Sara Pedri, ok al licenziamento dell’ex primario Tateo:«Molteplici fatti di indubbia gravità»

La Commissione dei Garanti si è espressa sul caso della ginecologa scomparsa e dato il via libera per il licenziamento dell’ex primario Saverio Tateo

Sara Pedri, Saverio Tateo-Meteoweek.com

La Commissione dei garanti, come riporta Il Corriere della Sera,  si è espressa sul caso Sara Pedri, ginecologa scomparsa lo scorso 4 marzo da Trento. La Commissione ha confermato il via libera al licenziamento dell’ex primario Saverio Tateo, già prospettato dalla Commissione disciplinare dell’Azienda sanitaria.

Nel documento si legge che la motivazione del licenziamento è legata a «molteplici fatti di indubbia e rilevante gravità supportati da una cospicua documentazione». Ma il legale di Tateo, Vincenzo Ferrante, insiste:«Non sono state esaminate le circostanze difensive, ci attendevamo una motivazione che tenesse conto della situazione complessiva». Lo stesso difensore annuncia che farà ricorso al giudice del lavoro per “abuso“.

La Commissione dei garanti ha definito il licenziamento misura «coerente e congrua», e si parla di «plurime circostanze e comportamenti incompatibili con i propri obblighi». In particolare, l’obbligo violato sarebbe quello «di mantenere il benessere organizzativo del reparto e atteggiamenti ispirati a principi di lealtà e trasparenza». La stessa Sara aveva scritto in alcune lettere di sentirsi profondamente a disagio.

A ciò si aggiungono i 17 reclami mossi basandosi sulle testimonianze di 110 dipendenti dell’ospedale, tra medici, infermieri e ostetriche, che avevano raccontato di «vessazioni mortificanti». Si parlava di turni massacranti, e una ginecologa aveva parlato di colloqui nell’ufficio del primario al buio, «illuminato solo dalla luce da tavolo». A detta della difesa di Tateo era «per motivi di privacy». Secondo il legale di Tateo, Ferrante, «è un provvedimento che ci lascia molto perplessi. Hanno agito come se tutti i documenti che abbiamo portato non fossero di provenienza aziendale.

Leggi anche:—>Bassetti contrario a modifica durata test per Green Pass:«Si rischia di renderlo inutile»

Nessuno è stato allontanato o bandito dalla sala operatoria, le deposizioni dei collaboratori sono smentite dai documenti, sono dichiarazioni raccolte senza un contradditorio nell’ambito di un’attività che non è prevista da alcuna norma di legge. Il ministero si rifiuta di consegnarci gli atti, siamo fuori dai confini legittimi.

Leggi anche:—>Agguato a Buccinasco: è giallo sulle ragioni del delitto di Paolo Salvaggio

Adesso sarà l’Azienda sanitaria a doversi assumere le proprie responsabilità davanti a un giudice e provare le 17 contestazioni e se il Tribunale ci darà ragione pagare un corposo risarcimento», ha chiosato Ferrante.

Impostazioni privacy