Nuovi blitz contro l’ultradestra: l’attenzione mediatica è massima, ma è dal 2008 che la violenza neonazista è in aumento

Dopo i fatti di Roma, la notizia di un nuovo blitz contro gruppi di estrema destra acquisisce un enorme rilievo mediatico. Il rischio però è di dimenticarsi che si tratta di un problema che ha radici lontanissime, e che nell’ultimo ventennio risulta costantemente in aumento

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Un nuovo blitz da parte della Polizia di Stato italiana è stato condotto nelle prime ore di questa mattina della giornata di oggi, 19 ottobre 2021, nei confronti di 26 persone. Perquisizioni domiciliari nell’ambito di un’indagine che riguarda la presunta costituzione di un’associazione sovversiva di matrice neonazista e suprematista. L’operazione è stata diretta e coordinata dalla Digos di Napoli, e dalla Direzione centrale Polizia di Prevenzione – Servizio per il contrasto dell’estremismo e del terrorismo interno. Le perquisizioni si sono svolte in diverse città d’Italia tra cui Napoli, Ferrara, Ragusa, Torino, Siena, Caserta, Avellino, Lecce e Roma. 

Il tema della possibile violenza reazionaria ed eversiva dell’ estrema destra continua a tenere banco in Italia, ed è evidente che dopo i fatti di Roma, in cui Forza Nuova è finita sul banco degli imputati per aver capeggiato l’assalto e la devastazione della sede sindacale di Roma della Cgil, notizie come queste vengono lette con una maggiore attenzione. Che il nostro paese però abbia un problema antico con certe ideologie nostalgiche non è certo un mistero, e la storia a cavallo tra anni settanta, ottanta, e novanta, è purtroppo segnata in modo indelebile da un tragico quanto inquietante connubio che ha legato la destra eversiva ad alte sfere del potere politico italiano. Ma anche solo prendendo in considerazione l’ultimo ventennio, possiamo renderci conto di come un problema in tal senso esista, e le sue cifre sono oltretutto in costante aumento ormai da tempo. 

Basti solo pensare che nel 2010 il Ministero dell’Interno ha dovuto prendere atto che i crimini legati all’odio e al razzismo stavano subendo un aumento esponenziale e molto preoccupante. 

Di qui la decisione di fondare l’Oscad, l’Osservatorio per la sicurezza contro atti discriminatori. Un progetto sensato per iniziare a dotarsi degli strumenti migliori per contenere e studiare il fenomeno, ma è che è stato però abbandonato quasi subito. È dal 2018 infatti che i dati dell’Osservatorio non vengono aggiornati. Andando però ad analizzare le sue ultime rilevazioni, diventa ancora più difficile capire perché il Viminale si sia disinteressato del progetto. Gli ultimi dati disponibili parlano infatti di un fenomeno in aumento: nel 2017 ad esempio, si sono registrati 1048 crimini legati all’odio contro i 736 dell’anno prima. 

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L’associazione Lunaria, che si occupa di volontariato e promozione sociale, ha invece raccolto tutte le segnalazioni legate all’odio e al razzismo in Italia tra il 2008 e il 2020, constatando come in questo arco di tempo,  si sono verificati 7.426 casi episodi gravi e accertati di violenza di matrice razzista e neofascista.  Sono poi in molti, in particolar modo in ambito sociologico, a sostenere che con l’avvento di internet, l’estrema destra è stata in grado di darsi una nuova forma e una nuova linfa, riuscendo a dotarsi di un coordinamento politico sconosciuto in passato. 

Nel 2019 in Italia le forze dell’ordine portano a termine un’operazione denominata le “Ombre Nere”. Le indagini permisero di scoprire la costituzione di un’associazione che raggruppava diciannove persone, identificate come suprematisti bianchi, che risiedevano in diverse zone del territorio italiano. Il loro scopo secondo gli inquirenti era quello di fondare un partito apertamente nazionalista, che seguisse inmodo inequivocabile l’ideologia nazista e antisemita tedesca.  Un gruppo dalle intenzioni tutt’altro che innocenti, considerato le varie armi da fuoco ritrovate in loro possesso durante le perquisizioni. Un gruppo che era riuscito ad assumere una forma più definita grazie all’utilizzo di internet. 

Nella sua relazione su Ombre Nere infatti, il capo della Polizia di Prevenzione al terrosimo Beniamino Manganaro spiega che gli “utenti si organizzavano servendosi di chat ristrette dove alcuni militanti parlavano espressamente della possibilità di procurarsi delle armi e di portare avanti un’attività di proselitismo, reclutamento e addestramento”. Ma non solo, perchè i nuovi adepti dovevano anche sottoporsi ad alcuni test, che avevano lo scopo di verificare quanto le loro idee fossero radicali, estreme. Le mire del gruppo andavano oltre le semplici discussioni nostalgiche su come ricostruire un regime. Nel momento in cui vengono fermati dai carabinieri infatti, si scopre che alcuni di loro stavano pianificando ormai da tempo un attacco dinamitardo contro una moschea che si trovava in Colle Val d’Elsa, nella provincia senese. Armi e Tritolo erano i mezzi per farlo. 

Ad occuparsi del reperimento delle armi per il gruppo era un ‘ex ‘ndranghetista di nome Pasquale Nucera, che in seguito diventerà un informatore dei servizi segreti italiani. 

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Forse ancora più importante in tal senso è stata l’operazione Stormfront

Si tratta di un forum americano, nato per poter discutere liberamente online di temi legati al nazismo a dell’estrema destra, senza il timore di essere bannati o limitati. In pochissimo tempo dalla sua nascita, Stormfront diventa il punto di riferimento mondiale, il più grande sito di incitamento all’odio. Un caso che coinvolgerà anche l’Italia, quando la magistratura scoprirà all’interno di questo spazio di discussione virtuale, dei contenuti molto aggressivi nei confronti di personaggi pubblici italiani di un certo rilievo, che hanno consacrato la loro vita alla lotta contro la violenza e le discriminazioni, come Roberto Saviano o ancora l’ex sindaca di Lampedusa Giusi Nicolini, mai amata dai gruppi neofascisti a causa della sua ideologia cosmopolita che l’ha resa un punto di riferimento per la difesa di una migrazione libera e riconosciuta.

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