Inpgi addio: il regime pensionistico dei giornalisti si uniformerà a quello dell’Inps

L’Inpgi, l’Istituto nazionale di previdenza dei giornalisti italiani, viene trasferito all’Inps. Questo quanto previsto dalla bozza della manovra esaminata dal Consiglio dei ministri.

La sede del Inpgi, l’Istituto Nazionale di Previdenza dei Giornalisti Italiani – MeteoWeek

Inpgi nel dettaglio

«In particolare – secondo quanto scritto – per gli assicurati presso la gestione sostitutiva dell’ INPGI, l’importo della pensione è determinato dalla somma: a) delle quote di pensione corrispondenti alle anzianità contributive acquisite fino al 30 giugno 2022 calcolate applicando le disposizioni vigenti presso l’INPGI; b) della quota di pensione corrispondente alle anzianità contributive acquisite a decorrere dal 1ø luglio 2022, applicando le disposizioni vigenti nel Fondo pensioni lavoratori dipendenti»

Il primo accredito contributivo decorre nel periodo compreso tra il 1° gennaio 1996 e il 31 dicembre 2016, e non si applica il massimale contributivo ma si applicherà ai soggetti già assicurati presso la gestione sostitutiva dell’Inpgi avente il primo accredito contributivo con decorrenza successiva al 31 dicembre 2016, per questi il trattamento pensionistico viene calcolato solo con il sistema di calcolo contributivo.

Mentre coloro che sono già assicurati, con maturati i requisiti per i pensionamento entro il 30 giugno 2022 secondo quanto spiegato nella bozza del ddl bilancio, avranno diritto alla prestazione pensionistica con la stessa normativa. Dal 1° luglio 2022 e fino al 31 dicembre 2023, i trattamenti di disoccupazione e la cassa integrazione guadagni sono riconosciuti ai giornalisti aventi diritto secondo le regole previste dall’ Inpgi alla data del 30 giugno 2022. A decorrere dal 1° luglio 2022, fino al 31 dicembre 2023 l’assicurazione infortuni verrà gestita in base alle regole previste dalla normativa regolamentare vigente presso l’Inpgi alla data del 30 giugno 2022. Dal 1° gennaio 2024 viene messa in atto la disciplina prevista per la generalità dei lavoratori iscritti al Fondo pensioni lavoratori dipendenti.

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Per assicurare la continuità delle funzioni il ddl inoltre, prevede che un gruppo non superiore a 100 lavoratori, scelti nell’ambito dei dipendenti a tempo indeterminato in servizio al 31 dicembre 2021, tramite una procedura di selezione con l’obiettivo dell’accertamento dell’idoneità del profilo professionale di destinazione, e alla valutazione delle capacità in ordine ai compiti da svolgere, sia inquadrato presso l’Inps. Sarà inoltre integrato il Consiglio di indirizzo e vigilanza dell’Inps con due membri scelti in rappresentanza delle organizzazioni sindacali che meglio rappresentino la categoria dei giornalisti.

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Come si è arrivati a questa decisione

Marina Macelloni, presidente dell’Inpgi, ha voluto spiegare come si è giunti a questa decisione: «Il consiglio dei ministri ha inserito nel testo della Legge di Stabilità la norma che consentirà il passaggio parziale degli iscritti dall’Inpgi all’Inps dal 1° luglio 2022. Si tratta di una delle due ipotesi formulate dalla Commissione istituita presso la Presidenza del Consiglio alla quale l’Inpgi ha partecipato insieme a ministero del Lavoro, ministero delle Finanze, Inps e la stessa presidenza del Consiglio. Noi abbiamo lavorato fino all’ultimo perché il governo decidesse per la nostra proposta, quella dell’allargamento della platea che avrebbe consentito all’Inpgi di rimanere autonomo nel suo insieme. Contemporaneamente abbiamo lavorato perché la soluzione di passaggio all’Inps fosse comunque la più tutelante nei confronti degli iscritti e delle loro tutele previdenziali». «Abbiamo ottenuto tre cose fondamentali: l’Istituto non sarà commissariato, tutte le prestazioni maturate al 30 giugno secondo le regole Inpgi, anche quelle di chi non è ancora andato in pensione, sono salvaguardate, l’Inpgi continuerà a esistere per assicurare la previdenza dei giornalisti che svolgono lavoro autonomo. Questo era il nostro dovere di amministratori e credo che lo abbiamo assolto nel migliore dei modi. L’Inpgi continuerà a esistere e continuerà a essere, come è sempre stato, un punto di riferimento fondamentale per i giornalisti».

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