Covid, un giovane su 6 è stato licenziato: sono soprattutto donne

Nel periodo di pandemia si è registrata una forte diminuzione del tasso di occupazione giovanile. Le più colpite sono le donne.

La pandemia ha avuto delle importanti conseguenze anche e soprattuto sul mondo del lavoro: a risentirne sono stati soprattutto i giovani, in particolar modo le donne, hanno perso il posto di lavoro. Più di un giovane su 6 in tutto il mondo è stato licenziato: questo emerge dal rapporto dell’Università di Cambridge commissionato dall’Organizzazione internazionale del lavoro delle Nazioni Unite.

I dati

Dal rapporto emerge che più del 40% dei giovani, nel periodo precedente la pandemia, era impegnato nei settori maggiormente colpiti come il commercio al dettaglio, il turismo e i servizi. Nel 2020 si è verificata una diminuzione dell’occupazione giovanile pari all’8,7%. Il doppio del tasso degli anziani, fermo a 3,7%. Ad essere colpite sono soprattutto le donne: l’occupazione femminile è diminuita del 5% rispetto al 3,9% degli uomini.

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«Blocco generazionale»

Gli esperti temono che si possa verificare un vero e proprio «blocco generazionale». «I giovani sono svantaggiati rispetto agli anziani quando si tratta di trovare lavoro dopo la pandemia» spiega Adam Coutts, co-autore del rapporto. Il rischio è che «debbano sbarcare il lunario tramite un lavoro in nero». Difficoltà più grandi possono presentarsi per i ragazzi che non hanno completato il ciclo di studi e che «spesso non hanno diritto all’indennità di disoccupazione o ai programmi di congedo». Da non sottovalutare anche l’aspetto psicologico: «I giovani sono stati costretti a rimanere in casa per un periodo lungo, bloccati con i genitori, tagliati fuori da amici e partner» afferma la Dottoressa Anna Barford. Questo non ha fatto altro che incrementare casi di «ansia, stress e depressione».

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La situazione femminile

Preoccupa particolarmente la situazione delle giovani donne. 132 Paesi hanno adottato 580 misure fiscali ed economiche per aiutare le imprese colpite dal Covid-19, ma solo il 12% si poneva l’obiettivo di garantire una sicurezza economica alle donne. Nei Paesi più poveri, si è registrato un aumento del numero di donne che si sono avvicinate al lavoro sessuale. «Le giovani donne sono state particolarmente colpite dalla pandemia. – spiega DrGarima Shai, co-autrice della ricerca – Maggiori perdite di posti di lavoro, aumento del lavoro di assistenza non retribuito e violenza di genere sono solo alcune delle conseguenze della pandemia».

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