L’ordinanza di custodia contiene accuse di rapimento e altri reati. Il magistrato:«Ha portato via con sé il nipote come fosse un oggetto»
All’interno dell’ordinanza di custodia richiesta dai pm di Pavia Mario Venditti e Valentina De Stefano nei confronti del nonno materno di Eitan Biran, 5 anni, sfuggito alla morte nella tragedia del Mottarone, ci sono le accuse di sequestro di persona e altri reati. Il gip di Pavia, Pasquale Vallini, descrive così Shmuel Peleg, nonno di Eitan:«Ha portato via con sé il nipote come fosse un oggetto», mentre il nipote «era in condizioni di indicibile fragilità, segnato nel corpo e ancor più nello spirito».
Il gip scrive ancora che il nonno «ha inseguito la chimera di salvare se stesso, che certamente è stato a sua volta profondamente segnato dall’immane tragedia». Portare Eitan in Israele significava «salvare ciò che gli rimaneva». Il connazionale di Peleg, Gabriel Abutbul Alon è accusato di aver aiutato il nonno di Eitan, l’11 settembre scorso, a sequestrare il piccolo per portarlo in Israele.
La Procura di Milano ha inviato in Israele, tramite ministero della Giustizia, un mandato di cattura internazionale e la richiesta di estradare il nonno di Eitan. Nel frattempo, uno degli avvocati di Peleg, Paolo Sevesi, ha fatto ricorso al Riesame contro il mandato di arresto.
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La richiesta sarà molto ardua perché, anche se l’arresto dovesse occorrere a Tel Aviv, Israele non estrada i suoi cittadini.
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Il ministero dovrebbe chiedere, eventualmente, che il nonno di Eitan sia processato in patria per i reati commessi nel nostro Paese. Percorso arduo anche questo, perché la magistratura israeliana ha già aperto un’inchiesta sull’accaduto formulando le stesse accuse.