Ravanusa, ipotesi Procura su cause esplosione: bolla di metano

Ravanusa, la Procura continua a formulare ipotesi sulle cause dell’esplosione: tra queste la possibilità di una bolla di metano.

L’esplosione è stata prodotta da una ‘bolla’ o ‘camera’ di metano innescata da una casuale scintilla”. A fare chiarezza, in maniera ufficiale, sulle cause dell’inferno di via Trilussa a Ravanusa, è il procuratore capo di Agrigento Luigi Patronaggio.

Ravanusa, la Procura continua ad indagare sulle cause dell’esplosione: aperto fascicolo per omicidio plurimo

“Si sta cercando di ricostruire la dinamica dell’esplosione e del successivo propagarsi della ‘palla di fuoco’ e dell’onda d’urto. Viceversa, sul come e sul perché si sia creata la ‘bolla’, e perfino sul punto esatto dove la stessa si sia creata, permangono dubbi che saranno sciolti dalle investigazioni tecniche e di polizia giudiziaria in corso”, ha spiegato il procuratore capo Luigi Patronaggio.

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Nell’inferno di fuoco e crolli di sabato sera hanno perso la vita 9 persone, 10 con il piccolo Samuele che è rimasto nel grembo di mamma Selene Pagliarello. Nel corso dei diversi sopralluoghi, all’ultimo dei quali ieri era presente anche il procuratore aggiunto Salvatore Vella, “sono stati repertati, per le successive analisi, diversi ed eterogenei materiali rinvenuti sul luogo del disastro” ha spiegato Patronaggio.

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Delle indagini eseguite dalla polizia giudiziaria si stanno occupando i Carabinieri del nucleo Operativo del comando provinciale di Agrigento, con a capo il maggiore Luigi Balestra, e il nucleo Investigativo antincendio di Palermo guidato dall’ingegnere Pedone. Dopo l’esplosione e i relativi crolli, la Procura di Agrigento ha subito aperto un fascicolo a carico di ignoti per le ipotesi di reato di disastro colposo ed omicidio colposo plurimo.

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