Aggressioni Piazza Duomo, la vittima: “Sono ancora sotto choc, non riesco a dormire”

La sera di Capodanno a Milano, in Piazza Duomo, è accaduto un fatto gravissimo. Alcune ragazze, ad oggi sono note cinque aggressioni del medesimo stampo, sono state brutalmente aggredite da una trentina di ragazzi stranieri. Si trovavano li’ per festeggiare la fine dell’anno, sono state circondate, spintonate, toccate malgrado i tentativi di respingere i loro aggressori.

“Sono ancora sotto choc, non riesco ancora a realizzare quello che è successo. Il mio cervello cerca solo di dimenticare tutto”: questo quanto ha raccontato all’ANSA una delle due studentesse tedesche molestate durante i festeggiamenti di capodanno in piazza Duomo a Milano. “Non riesco ancora a dormire, mi sveglio nel mezzo della notte tremando”, ha proseguito la giovane di 20 anni, che ha provato a reagire colpendo uno dei suoi aggressori: “L’ho preso in faccia ma mi guardava ridendo, mi guardava con uno sguardo che diceva ‘fai quello che vuoi, tanto io continuo'”.

“Abbiamo chiesto aiuto ma non hanno fatto nulla”

“Ci stavamo guardando in giro, c’erano i fuochi d’artificio e la musica”, racconta la ragazza che a un certo punto ha iniziato ad essere molestata: “Ho capito che mi stavano toccando e volevamo scappare ma c’era troppa gente, non potevano andarcene. La mia amica è caduta, continuavano a spingerci in modo molto aggressivo e a un certo punto ho sentito mani dappertutto, anche dentro il reggiseno che mi è stato praticamente strappato”.

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Ma, spiega, “non riesco a ricordare tutto, è successo tutto così in fretta, all’improvviso c’erano decine di persone addosso a noi e non capivo chi stesse facendo che cosa. So solo che a un certo punto eravamo vicine alle transenne e abbiamo iniziato a urlare, perchè abbiamo visto che la polizia era lì. Ci hanno sicuramente viste, chiedevamo aiuto ma non hanno fatto nulla”.

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“Volevamo solo andarcene ma non ci aiutava nessuno – conclude – e quando finalmente siamo riuscite ad arrivare dalla polizia, non ci capivano perchè nessuno parlava inglese. Solo un fotografo parlava inglese e ha provato a calmarci ma eravano sconvolte, siamo ancora sconvolte, mi sveglio ancora con gli incubi tremando”.

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