Stop alle mascherine, Ciccozzi: “Un errore, avrei aspettato la primavera”

Per l’epidemiologo Massimo Ciccozzi la scelta di togliere le mascherine è stata avanzata troppo presto rispetto all’evolversi del virus

Non concorda con la decisione del Governo di togliere l’obbligo di mascherina sia all’aperto che al chiuso Massimo Ciccozzi, responsabile dell’Unità di Statistica medica ed Epidemiologia della Facoltà di Medicina e Chirurgia del Campus Bio-Medico di Roma. Secondo l’esperto sarebbe stato meglio aspettare la primavera, quando la situazione sarà più sotto controllo.

Io in questo momento non avrei tolto la mascherina all’aperto, avrei aspettato gli inizi di marzo, l’inverno che va via” dice Ciccozzi. Sebbene la curva dei contagi da Covid sia in calo però “vuol dire che ci sono sempre casi di contagio. Capisco che sia un segnale, ma è una decisione più politica che epidemiologica“.

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Noi adesso siamo anche nel periodo influenzale e la variante Omicron dà sintomi simil-influenzali” continua. “Molti, se si infettano perché la mascherina non si usa, non riconosceranno Omicron da influenza e quindi andranno a intasare i pronto soccorso perché hanno paura di avere Omicron. La mascherina non ci ha protetto e non ci protegge solo dal Covid, ma anche dall’influenza“.

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Sul togliere le mascherine anche nei luoghi chiusi Ciccozzi è fermentate contrario. “Le lascerei fino a che non vediamo che il virus si è endemizzato. Una volta che la pandemia diventa endemia, ovvero vediamo che per un periodo protratto nel tempo avremo un numero molto basso di contagi senza rialzi, allora potremo togliere tutto e dire basta, perché vorrà dire che il Covid è diventato un coronavirus normale. Ma fino ad allora dovremo portarle” conclude.

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