Lgbt, una drag queen alla Casa Bianca: l’ultima tempesta su Biden

Sam Brinton, queer e attivista Lgbt, è stato chiamato da Biden ai vertici dell’Energia. In subbuglio la stampa conservatrice.

Ha una laurea presa al prestigioso Mit di Boston, indossa giacca, cravatta e… tacchi a spillo. Si chiama Sam Brinton: al suo nome è legata l’ultima bufera che si è abbattuta sull’amministrazione Biden. Da giorni la stampa conservatrice Usa è sul piede di guerra e accusa il presidente americano per aver assoldato un giovane 34enne che si presenta come «queer» e non si riconosce nella distinzione binaria dei generi, arruolandolo tra i vertici del dipartimento dell’Energia nucleare. Una scelta a dir poco azzardata per i suoi detrattori. Un successo invece per Brinton che lo scorso mese sui social aveva annunciato con fierezza di aver accettato il lavoro di vicesegretario aggiunto per lo smaltimento di combustibili e rifiuti. «Un segno dei tempi», «in questo ruolo farò ciò che ho sempre sognato di fare, guidando lo sforzo per risolvere le sfide della nazione in materia di scorie nucleari», aveva replicato ai critici Brinton, che vive a Rockville, nel Maryland, assieme al compagno Kevin.

Un curriculum impeccabile

Un curriculum impeccabile – Meteoweek

Brinton può vantare un curriculum di tutto rispetto: laurea in ingegneria nucleare al Mit di Boston, ha fondato Core Solutions Consulting, una società di consulenze di alto livello su questioni tecniche come il trattamento delle scorie nucleari e la politica di non proliferazione nucleare. Insomma, un guru della strategia globale sui rifiuti nucleari, sul piano della formazione e della competenza è la persona giusta al posto giusto. Il problema, per i critici, è che passeggia per la Casa Bianca con vertiginosi tacchi a spillo e si mette in posa su web con soggetti in abbigliamento bondage o mascherati da suora.

Il primo «gender fluid» alla Casa Bianca

Il primo «gender fluid» alla Casa Bianca – Meteoweek

Nell’occhio del ciclone degli anti-Biden è finita quindi l’altra vita di Brinton: il suo impegno come attivista Lgbtq. Molto attivo sui social, si definisce un sopravvissuto alla terapia riparativa, che Brinton ha vissuto come una tortura impostagli dai genitori — due missionari battisti del sud — nel tentativo di riconvertire il suo orientamento sessuale.

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Sam Brinton, nato maschio, da tempo si dichiara «queer», senza un genere definito, non binario. Ed è solito presentarsi in pubblico indossando appariscenti abiti femminili. Quando parla di sé in terza persona utilizza i pronomi al plurale, di genere indefinito.

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A fare clamore sono state soprattutto le sue confessioni, confortate da una foto apparsa sul «The american conservative» che lo mostra seminudo nell’atto di tenere un uomo al guinzaglio. Brinton ha dichiarato di essere la prima persona «gender fluid» ad aver accettato un ruolo di primo piano dai vertici del governo federale. La vicenda si trova adesso sul tavolo dello Studio Ovale.

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