Il collettivo hacktivista afferma di possedere documenti trafugati ai russi: proverebbero che Mosca aveva deciso l’attacco già il 18 gennaio.
L’offensiva russa sarebbe stata pianificata con largo anticipo. A rivelarlo è Anonymous, il collettivo di hacker sceso in campo a fianco di Kiev per contrastare l’invasione delle truppe di Mosca. Una tesi ancora da verificare anche se gli “hacktivisti” sostengono di avere le prove: sarebbero infatti riusciti a trafugare ai militari russi dei documenti ufficiali che starebbero a dimostrare, stando a quanto riferito, che l’invasione sarebbe stata approvata dal Cremlino il 18 gennaio.
Anche lo yacht di Putin nel mirino di Anonymous
Leaked document from Russian troops showing war against Ukraine was approved on 18th January, and initial plan to seize Ukraine starting 20th Feb to 06th March pic.twitter.com/4zsZD9i0R4
— Anonymous (@YourAnonNews) March 2, 2022
Due settimane: tanto doveva durare, secondo i piani iniziali dei russi, l’offensiva bellica. A dire di Anonymous risulterebbe essere stata programmata tra il 20 febbraio al 6 marzo, anche se poi di fatto tutto ha avuto inizio quattro giorni dopo. Anonymous ha reso pubbliche delle mappe e dei dossier strategici, accompagnandoli con immagini particolareggiate, ma rimane ad ogni modo difficile, se non impossibile, valutare se siano attendibili o meno. Si riesce giusto a intravedere qualche scritta in cirillico. Alcuni analisti propendono per l’autenticità dei documenti che sarebbero stati soffiati ai russi dalla Difesa ucraina per poi essere passati ad Anonymous.
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La pubblicazione dei dossier rientra nella cyberguerra dichiarata dal gruppo di hacker a Putin, reo anche per Anonymous di aver attentato all’integrità di uno stato sovrano. La guerra informatica fino ad adesso si è concretizzata nei molti attacchi diretti conto i siti governativi e la tv statale russa. Anonymous si è rivolto direttamente a Putin vantando di essere in grado di carpirne i segreti. Nel mirino è finito anche Graceful, lo yacht da 87 milioni del presidente russo: gli hacker sono riusciti a modificarne i dati di navigazione e anche il nome ribattezzandolo come “FCKPTN”, secondo l’acronimo di un insulto rivolto a Putin nella lingua di Shakespeare.
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Non è la prima volta che il gruppo hactkivista fa propria una causa. Dal 2088 fino a oggi Anonymous è sempre rimasta una organizzazione indefinita anche se comunica attraverso un solo canale ufficiale. In passato la rete degli hacker aveva attaccato multinazionali e governi, nel 2015 si era schierata contro l’Isis dopo i sanguinosi attentati parigini.