Anonymous, svelati i piani di Mosca per invadere l’Ucraina

Il collettivo hacktivista afferma di possedere documenti trafugati ai russi: proverebbero che Mosca aveva deciso l’attacco già il 18 gennaio.

L’offensiva russa sarebbe stata pianificata con largo anticipo. A rivelarlo è Anonymous, il collettivo di hacker sceso in campo a fianco di Kiev per contrastare l’invasione delle truppe di Mosca. Una tesi ancora da verificare anche se gli “hacktivisti” sostengono di avere le prove: sarebbero infatti riusciti a trafugare ai militari russi dei documenti ufficiali che starebbero a dimostrare, stando a quanto riferito, che l’invasione sarebbe stata approvata dal Cremlino il 18 gennaio.

Anche lo yacht di Putin nel mirino di Anonymous

Due settimane: tanto doveva durare, secondo i piani iniziali dei russi, l’offensiva bellica. A dire di Anonymous risulterebbe essere stata programmata tra il 20 febbraio al 6 marzo, anche se poi di fatto tutto ha avuto inizio quattro giorni dopo. Anonymous ha reso pubbliche delle mappe e dei dossier strategici, accompagnandoli con immagini particolareggiate, ma rimane ad ogni modo difficile, se non impossibile, valutare se siano attendibili o meno. Si riesce giusto a intravedere qualche scritta in cirillico. Alcuni analisti propendono per l’autenticità dei documenti che sarebbero stati soffiati ai russi dalla Difesa ucraina per poi essere passati ad Anonymous.

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La pubblicazione dei dossier rientra nella cyberguerra dichiarata dal gruppo di hacker a Putin, reo anche per Anonymous di aver attentato all’integrità di uno stato sovrano. La guerra informatica fino ad adesso si è concretizzata nei molti attacchi diretti conto i siti governativi e la tv statale russa. Anonymous si è rivolto direttamente a Putin vantando di essere in grado di carpirne i segreti. Nel mirino è finito anche Graceful, lo yacht da 87 milioni del presidente russo: gli hacker sono riusciti a modificarne i dati di navigazione e anche il nome ribattezzandolo come “FCKPTN”, secondo l’acronimo di un insulto rivolto a Putin nella lingua di Shakespeare.

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Non è la prima volta che il gruppo hactkivista fa propria una causa. Dal 2088 fino a oggi Anonymous è sempre rimasta una organizzazione indefinita anche se comunica attraverso un solo canale ufficiale. In passato la rete degli hacker aveva attaccato multinazionali e governi, nel 2015 si era schierata contro l’Isis dopo i sanguinosi attentati parigini.

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