Strage di via Palestro: a 29 anni dalla bomba c’è un nuovo sospettato

Si tratta di una donna che all’epoca viveva nella zona dall’attentato. L’esplosione del tritolo piazzato dalla mafia, fece allora cinque morti

A quasi trent’anni dalla strage mafiosa di via Palestro si continua a indagare per trovare i responsabili. La bomba che esplose a Milano il 28 luglio del 1993 vicino al Museo di Arte Contemporanea provocò la morte di cinque persone ed era legata agli attentati compiuti da Cosa nostra anche nelle città di Roma e Firenze con l’obiettivo di destabilizzare lo Stato.

Oggi vengono fuori nuovi elementi e una pista ha portato ai sospetti di una donna che nel 1992 abitava nei pressi del luogo del delitto, già arrestata in precedenza per reati legati al mondo della droga. La sua casa è stata perquisita ieri mattina su ordine della procura di Firenze, responsabile delle indagini sulle stragi di mafia del 1993.

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CHI E’ LA SOSPETTATA

Secondo quanto emerso dalle recenti investigazioni, la donna che potrebbe essere tra i responsabili dell’attentato era in possesso di un’automobile Fiat Uno, il mezzo su cui fu piazzato il tritolo che fece saltare in aria buona parte della strada. Ci sarebbe anche un testimone oculare che avrebbe visto la presunta attentatrice, che ora vive nella cittadina siciliana di Alcamo, muoversi sul luogo dell’esplosione prima del suo avvenimento.

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