Arrestati assassini del pensionato massacrato di botte in casa: è una banda di due fratelli

La svolta nelle indagini è arrivata nel momento in cui tutto il paese dell’anziano brutalmente ucciso a mani nude chiedeva giustizia.

Tonino Porcu, il pensionato di 78 anni massacrato di botte e ammazzato durante una rapina nella sua abitazione di Ghilarza – Meteoweek

Sarebbero stati due fratelli a uccidere Tonino Porcu, l’allevatore sardo di 78 anni in pensione massacrato di botte e ammazzato durante una rapina nella sua abitazione di Ghilarza (Oristano) nella notte tra il 21 e il 22 febbraio. I carabinieri hanno infatti fermato due uomini: i fratelli Rubens e Bryan Carta, di 31 e 27 anni. Il maggiore avrebbe già confessato la rapina e l’uccisione del pensionato. A incastrare i due le tracce rivenute sul luogo dell’omicidio, la casa in via Regina Elena 45. Gli uomini dell’Arma sono riusciti a ricostruire le ultime fasi della vita del 78enne raccogliendo allo stesso tempo gli indizi indispensabili per arrivare a identificare i suoi assassini.

Pestato a sangue e ucciso per 2 mila euro

La panchina dove l’ex allevatore in pensione sostava quasi quotidianamente – Meteoweek

Secondo le ricostruzioni degli investigatori, i fratelli Carta si sarebbero introdotti in casa dell’allevatore in pensione da una finestra. Una volta entrati nell’abitazione lo avrebbero sorpreso e assalito sferrandogli una serie di colpi in faccia e in altre parti del corpo. Dopo il brutale pestaggio a mani nude avrebbero frugato in casa alla ricerca di denaro e di oggetti di valore, riuscendo a trafugare un bottino del valore di 2 mila euro in contanti nascosti in una scatola. Dopo aver preso il denaro, i malviventi si sono dati alla fuga.

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Il cadavere del signor Porcu è stato scoperto solo il giorno successivo dalla signora delle pulizie e dal nipote del pensionato. Nell’abitazione i carabinieri hanno rivenuto svariate tracce di sangue, presenti non solo all’interno della camera da letto dove è stato trovato l’uomo privo di vita, ma anche nel bagno e in altre stanze della casa. Non è ancora noto se siano affiorati altri indizi decisivi, ma ciò che conta è che negli ultimi giorni le indagini si sono sempre più concentrate intorno ai fratelli Carta, condotti in caserma dove sono stati interrogati a lungo.

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Il più grande dei fratelli, Rubens, avrebbe confessato le sue colpe al pm Andrea De Crescenzo. La svolta nelle indagini è arrivata proprio quando tutta Ghilarza si era stretta attorno alla famiglia di Tonino Porcu per chiedere giustizia con una fiaccolata partita dalla parrocchia del paese per arrivare fino alla panchina dove l’ex allevatore era solito fermarsi quasi ogni giorno e sulla quale sono stati depositi degli omaggi floreali.

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