Ucraina, a Mariupol è genocidio. L’appello del ministro degli Esteri: “Fermate questa barbarie”

Il vicensindaco della città al Guardian: “Superati i 1000 morti. Mancano acqua, gas e elettricità”.

La Russia continua a tenere in ostaggio oltre 400.000 persone a Mariupol, blocca gli aiuti umanitari e l’evacuazione. Continuano i bombardamenti indiscriminati. Quasi 3.000 neonati mancano di medicine e cibo. Invito il mondo ad agire! Costringa la Russia a fermare la sua barbara guerra contro civili e bambini!”. Con questo tweet, il ministro degli Esteri ucraino Dmytro Kuleba ha lanciato un appello tramite internet per far conoscere a tutti la drammatica situazione che sta vivendo il paese.

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Il vicesindaco della città, Sergiy Orlov, ha raccontato al quotidiano britannico The Guardian la tragica situazione, parlando di una Mariupol “sotto continuo bombardamento dei russi” e dove “mancano acqua, elettricità e gas. Le persone bevono la neve e bruciano la legna per scaldarsi”. Le scene descritte dal sindaco rappresentano “una situazione da Medioevo”. Al momento, secondo Orlov, sarebbero 1.170 le persone uccise, di cui “47 persone sepolte in una fossa comune”.

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