Financial Times, la Cina favorita dal conflitto in Ucraina

La guerra tra Russia e Ucraina potrebbe facilitare il piano di Pechino di scalzare l’egemonia finanziaria degli Stati Uniti. Renminbi e Cips in crescita.

La Cina potrebbe trarre benefici finanziari dal conflitto Russia-Ucraina. Secondo il Financial Times, infatti, il legame tra Pechino e Mosca potrebbe portare ad una internazionalizzazione del renminbi ed un consolidamento del Cips (Cross-Border Interbank Payments System), il circuito globale dei pagamenti nato nel 2015 in Cina come alternativa allo Swift. L’economista senior di Standard Chartered Kelvin Lau sottolinea che “Siamo in una fase in cui il mercato non sta più guardando al renminbi come a una valuta speculativa“, ma che anzi si va verso un consolidamento della reputazione della valuta cinese. Ne è prova l’affermata stabilità dello yuan (l’unità base del renminbi) mentre il rublo, dallo scoppio della guerra, ha registrato un crollo del 30%. Prova di come il conflitto stia favorendo la globalizzazione dello yuan, con un aumento del suo utilizzo nel commercio internazionale ed un parallelo crollo dell’economia russa.

L’obiettivo rompere entro 30 anni il dominio finanziario degli Stati Uniti

Secondo gli analisti esperti di Asia, “La Cina sta giocando una partita di lungo periodo, di cui la finanza è un pilastro chiave”. Pechino ha infatti come obiettivo quello di sostituirsi agli Stati Uniti come potenza egemone mondiale, e per farlo si è data 30 anni di tempo, con una data chiave come quella del 2049 – anno del centenario della fondazione della Repubblica Popolare Cinese. Sul fronte del conflitto attuale, Pechino non ha preso di buon grado l’invasione di Putin, ma allo stesso tempo ha bisogno delle materie prime russe per sostenere il suo progetto. Anche per questo, la Cina potrebbe aprire i propri mercati alle aziende e alle banche russe, in un momento in cui il sistema finanziario dello zar è stato escluso dallo Swift. Un’eliminazione, secondo i media cinesi, che potrebbe spingere “le istituzioni finanziarie russe a dover partecipare ai Cips cinesi”.

Il conflitto potrebbe favorire il Cips rispetto allo Swift

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L’accademico veterano delle relazioni monetarie internazionali Benjamin Cohen, non ha dubbi: le sanzioni contro la Russia, a seguito dell’invasione dell’Ucraina, potrebbero convincere paesi come l’Iran, la Corea del Nord e il Venezuela ad allontanarsi dal dollaro, favorendo un avvicinamento al Cips e al renminbi. “Gli eventi degli ultimi giorni daranno un impulso a quei paesi e istituzioni che vogliono bypassare il sistema finanziario internazionale basato sul dollaro” commenta l’economista ed ex capo della divisione Cina del Fmi, Eswar Prasad.
Il Cips, creato da Pechino nel 2015, conta attualmente circa 1.200 istituti membri in 100 paesi, mentre Swift resta ancora forte dei suoi 11.000 membri.

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Ma per quanto il Cips debba ancora prendere piede nei pagamenti internazionali (il dollaro è stabile al 59%), il renminbi negli scambi globali in valuta estera potrebbe salire lentamente dal 2 al 7 per cento nei prossimi tre o quattro anni.

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