Donna assassinata in casa, il marito:«Le ho tolto il coltello dal collo e ho pulito il sangue»

Una donna di 45 anni originaria del Marocco, Nahima Zahir, è stata ritrovata morta in casa dal marito Massimo Cannone, che un’ora prima era uscito di casa con il figlio, dirigendosi però in due luoghi differenti. Ecco che cosa ha detto il marito su come sarebbero andate le cose

 

Una donna di 45 anni di origini marocchine, Naima Zahir, è stata ritrovata morta due sere fa nella sua casa di Lentini, in provincia di Siracusa. La donna aveva un coltello conficcato nel collo. Secondo la versione fornita dal marito, Massimo Cannone, 45 anni, tappezziere, quella sera l’uomo era uscito di casa con il figlio.

I due avevano però preso strade diverse. Il marito della donna si era recato in una pizzeria, il figlio era andato a prendere un po’ d’acqua in un supermercato. Una volta rientrato, circa un’ora più tardi, il marito ha detto di aver ritrovato sua moglie nel letto, con un coltello conficcato nel collo.

Naima Zahir-meteoweek.com

A quel punto le avrebbe rimosso il coltello dal collo cercando di rianimarla, ma la donna era già deceduta e l’uomo, usando uno straccio, ha pulito il sangue che era sul pavimento della camera. Questa è la versione che il marito della donna ha rilasciato a Ore 14, programma di Rai2.

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L’uomo ha fatto anche delle ipotesi su cosa potrebbe essersi verificato:«Secondo me ha fatto tutto da sola, poi non lo so...Quando sono entrato, le ho tolto il coltello dal collo, uno di quelli che abbiamo in cucina, e ho cercato di darle aiuto. La porta di casa non era stata forzata. C’era sangue dappertutto perché prendeva dei farmaci anticoagulanti per curare l’ischemia. Ho preso un mocio e ho pulito il sangue per terra. Poi ho mandato un messaggio a mio figlio dicendogli di vederci da suo zio perché non volevo che vedesse quella scena. Poi è stato mio fratello che ha chiamato polizia e l’ambulanza». 

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Cannone prosegue il suo racconto dicendo:«È vero che mi hanno indagato, mi hanno anche sequestrato tutti gli abiti, ma sono libero e mercoledì c’è l’autopsia. Mi hanno detto che non dovevo toccare alcunché, perché è la scena del crimine. Ma io non potevo non cercare di aiutarla. Perché non ho chiamato un’ambulanza? Perché al 90 per cento era morta, anzi sicuramente era morta. Non sapevo quello che facevo, in quel momento il mio cervello se ne è andato in tilt. Problemi in famiglia? Mai avuti in 25 anni di matrimonio, e mai tra noi», ha chiosato l’uomo.

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