Zelensky alla Camera: «Russi come i nazisti, Italia ci aiuti» [VIDEO]

Gli fa eco Draghi: «Resistenza ucraina è eroica». Accolto da un lungo applauso il presidente ucraino, che ha oggi ha tenuto un discorso di 15 minuti a Montecitorio.

Dopo quasi un mese di guerra, Zelensky si è rivolto in videconferenza ai deputati e senatori italiani.

«Il nostro popolo è diventato l’esercito». «Immaginate Mauriupol come una Genova completamente bruciata. Come una città da cui scappano le persone per raggiungere i pullman per stare al sicuro. «Il prezzo della guerra è questo: 117 bambini uccisi». «Non accogliete i russi in vacanza in Italia, inasprite le sanzioni». Immagini e parole forti quelle adoperate dal presidente ucraino Volodymyr Zelesky nel suo discorso a Montecitorio.

Zelensky si è videocollegato stamattina e per circa un quarto d’ora si è rivolto ai parlamentari italiani riuniti alla Camera. Il suo intervento è stato accolto dall’applauso di un’aula non proprio stracolma, considerato che radunava i membri delle due camere. Il presidente ucraino è stato salutato dai due presidenti di Camera e Senato, Roberto Fico e Elisabetta Casellati che gli hanno assicurato vicinanza e ammirazione.

Zelensky: i russi vogliono distruggere l’Europa e i suoi valori

Nel suo discorso Zelensky, che ha premesso di aver parlato con papa Francesco dal quale ha ricevuto, dice, «parole molto importanti», ha accennato al «male che porta il nemico, quanta devastazione lascia a quanto spargimento di sangue», mettendo in luce come il target della Russia sia «l’Europa, influenzare le vostre vite, avere il controllo sulla vostra politica e la distruzione dei vostri valori. L’Ucraina è il cancello per l’esercito russo, loro vogliono entrare in Europa ma la barbarie non deve entrare».

Zwlwnsky ha puntato il dito sule violenze da parte russa: «A Kiev i russi torturano, violentano, rapiscono bambini, distruggono e con i camion portano via i nostri beni». Questo modo di agire, incalza il presidente ucraino, «l’ultima volta in Europa è stato fatto dai nazisti. L’esercito russo è riuscito a minare anche il mare vicino ai nostri porti: questo è un pericolo anche per i Paesi vicini».

Infine Zelensky ha ricordato il numero dei bambini rimasti uccisi a causa della guerra, salito a 117 una settimana dopo il suo discorso a Firenze, quando il bilancio delle piccole morti era fermo a 79. E le cose non sono certo destinate a migliorar con l’aumento della  pressione russa che ha causato «migliaia di feriti, centinaia di migliaia di vite distrutte, di case abbandonate, i morti nelle fosse comuni e nei parchi». Il presidente ucraino ha concluso il suo discorso ringraziando l’Italia per gli aiuti, sollecitando però un impegno maggiore da parte del nostro paese: «Noi apprezziamo moltissimo ma l’invasione dura da 27 giorni, quasi un mese: abbiamo bisogno di altre sanzioni, altre pressioni».

Draghi: l’Ucraina lotta anche per noi

Dopo di lui ha preso la parola Mario Draghi che ha dichiarato: «La resistenza di tutti i luoghi in cui si abbatte la ferocia del presidente Putin è eroica». Oggi l’Ucraina, ha spiegato il primo ministro italiano, «non difende solo se stessa ma la nostra pace, libertà e sicurezza». In questo l’Italia sarà al suo fianco e sosterrà il suo ingresso nella Ue perché «davanti all’inciviltà l’Italia non intende girarsi dall’altra parte» ha detto Draghi. Quanto alle sanzioni antirusse, il presidente del Consiglio ha ricordato il congelamento di 800 milioni di beni agli oligarchi russi, oltre a evidenziare il ruolo fondamentale della politica di accoglienza: «Quando l’orrore e la violenza sembrano avere il sopravvento, proprio allora dobbiamo difendere i diritti umani e civili, i valori democratici; a chi scappa dalla guerra dobbiamo offrire accoglienza. Di fronte ai massacri dobbiamo rispondere con gli aiuti, anche militari, alla resistenza». Proprio per questo, ha concluso Draghi, il governo ha approvato nuovi stanziamenti a favore dei profughi ucraini che l’Italia vuole aiutare «non solo ad avere una casa ma anche un lavoro per integrarsi». In più occasioni il primo ministro italiano è stato interrotto dagli applausi dei deputati e senatori in aula e il suo intervento si è concluso con una standing ovation.

In aula era presente l’esecutivo, con l’eccezione del ministro Giorgetti, assente per un impegno istituzionale a Maranello con la Ferrari. Alcuni parlamentari (Julia Utenberg del gruppo per le Autonomie e la senatrice di Fdi Isabella Rauti) si sono presentate in aula con giacca gialla e pantaloni blu, in segno di omaggio alla bandiera ucraina. Assenti invece gli ex pentastellati di Alternativa (17 deputati e 2 senatori). Presenti in aula Giorgia Meloni e Matteo Salvini, ma una decina di deputati leghisti si sono defilati, tra i quali Simone Pillon, Armando Siri e Matteo Micheli.

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