Covid, Pregliasco: “Non è quinta ondata, ma il virus è ancora tra noi”

Per il virologo milanese il virus ha rialzato la testa, ma entro fine maggio il rialzo dei casi dovrebbe fermarsi.

A Pasqua ci sarà il banco di prova, ma dopo una ulteriore crescita i contagi dovrebbero via via scemare.

“Non siamo in una quinta ondata, ma il virus è ancora tra noi e ha rialzato la testa”. È il giudizio del virologo Fabrizio Pregliasco, direttore sanitario dell’Istituto ortopedico Galeazzi di Milano. Intervistato da Repubblica, Pregliasco spiega che i casi di contagio sono destinati a salire ancora per un po’ di tempo.

Anche Pregliasco, come altri esperti, sottolinea la grande contagiosità della variante Omicron 2, superiore anche a quella di morbillo e varicella. La nuova variante, spiega, colpisce in maniera particolare giovani e bambini dove, “nella fascia di età tra 5 e 11 anni abbiamo solo il 34% di vaccinati con due dosi”.

Pregliasco: Pasqua sarà banco di prova

Inoltre va tenuto in conto che gli sbalzi termici di questo periodo, con alternanze di giornate fredde e calde, “ci espongono maggiormente ai virus”, dice l’esperto milanese. Inoltre c’è stato un calo fisiologico, potremmo dire, dell’attenzione. Ad ogni modo, aggiunge ancora Pregliasco, “Non è una nuova ondata, è solo un rialzo dei casi” che dovrebbe terminare entro la fine di maggio.  Sotto questo punto di vista, dice, “Pasqua sarà il banco di prova, perché ci si sposta di più, ci si incontra”. L’esperto, che insegna anche alla Statale di Milano, prevede una ulteriore crescita dei casi che però, spiega “poi andranno a scemare”.

Il Covid, aggiunge Pregliasco, “resterà endemico con un andamento ciclico”. Da qui l’imperativo di proteggere i fragili e le persone a rischio anche se, precisa, “io non parlerei di quarta dose, quanto di richiami annuali”. È necessario anche che l’Europa adotti una politica vaccinale comune senza ripetere l’errore fatto con AstraZeneca.

Infine, fa sapere il virologo, “non si può andare avanti in emergenza, si deve passare a una fase graduale di convivenza con il virus”. Quanto alle mascherine al chiuso, per Pregliasco andrebbero tenute. “Sono una norma di buon senso che va accettata”, conclude l’esperto.

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