Pugni, sberle, scarpate in testa: baby gang di ragazzine pesta un coetaneo in pieno centro

In azione baby gang tutta al femminile: in pieno centro e in pieno giorno una banda di «ragazzine terribili» ha assalito un coetaneo.

Dopo gli insulti, le parole pesanti e le spinte è scattata l’aggressione fisica per il malcapitato.

Chi pensava che teppismo di gruppo e bullismo fossero esclusive maschili ha dovuto ricredersi martedì pomeriggio a Verona dopo aver visto in azione una baby gang di «ragazzine terribili». Attorno alle 18:30, a due passi dalla centralissima piazza Bra, una banda tutta al femminile tra i 15 e i 17 anni ha aggredito un coetaneo per rubargli il monopattino.

«Sembravano indemoniate», dicono i testimoni. Per due quindicenni della banda «in rosa» è scattato l’arresto in flagranza. I carabinieri le hanno subito rintracciate grazie alle foto dei cellulari dei testimoni e alle telecamere che monitorano 24 h il centro di Verona. È qui che negli ultimi tempi c’è stata una inquietante progressione di episodi di criminalità minorile. Una guardia giurata del Pam è stata picchiata per aver cercato di sventare un tentativo di furto. Poi i regolamenti di conti tra baby gang rivali, le aggressioni.

Un agguato «da film» in pieno centro e in pieno giorno

A Verona si parla già di «emergenza» a proposito della delinquenza minorile – Meteoweek

Ma finora non c’era ancora stato un «agguato da film» come quello di martedì in pieno giorno e in pieno centro, in mezzo a una folla di persone rimaste sconvolte da una simile violenza da parte di un gruppetto di ragazzine minorenni.

Stando alla versione ufficiale dei fatti, il minorenne vittima dell’agguato stava tranquillamente spingendo a mano il monopattino all’inizio di via Roma, in quel momento piena di passanti. Quando all’improvviso si è visto accerchiare dal gruppetto di ragazzine. Prima sono volati insulti e spintoni. Poi dalla rissa verbale le ragazzine sono passate alle mani. E a quel punto il povero ragazzo si è visto raggiungere da sberle e pugni in testa. Nessun’arma, ma lui e un signore accorso in sua difesa sono stati colpiti anche alla testa con delle scarpe pesanti.

Il minorenne aggredito è stato portato in ospedale, dove gli hanno riscontrato un trauma cranico e uno addominale. Alla guida dell’aggressione sarebbe stata una quindicenne da mesi indicata dalle forze dell’ordine come «leader indiscussa» della baby gang «in rosa». Questa volta per lei è arrivato l’arresto assieme a una coetanea. Per tutte e due c’è l’accusa di rapina di gruppo e lesioni aggravate. Verranno interrogate dal magistrato del Tribunale minorile che deciderà se lasciarle o meno in stato di detenzione (adesso sono in una struttura di accoglienza), collocarle in comunità o metterle ai domiciliari con le famiglie.

Ma le due giovanissime arrestate replicano: noi «provocate»

Una delle due ragazzine terribili è figlia di un imprenditore, l’altra di un avvocato. I genitori sono sconvolti e increduli. Ma dopo aver sentito le figlie raccontano una versione dei fatti alternativa. Le ragazzine accusano il coetaneo di averle provocate e importunate per primo. Sarebbe stato lui a seguirle e tampinarle accusandole di avergli sottratto il monopattino, che invece aveva prestato a un altro giovanissimo. Insomma, nessuna intenzione di rubare il monopattino. Solo la risposta a una provocazione. Nella confusione generale il monopattino, intanto, è sparito. Ogni decisione adesso spetterà al giudice in una vicenda che, ad ogni modo, pare solo la spia – più intensa del solito – di una emergenza dilagante a Verona: quella della delinquenza minorile.

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