Vaiolo delle scimmie: salgono a 56 i casi nel Regno Unito, ma rischio resta basso

Sale ancora nel Regno Unito il numero dei contagiati dal virus del “vaiolo delle scimmie”. Ma per la popolazione il rischio resta basso. 

Il focolaio britannico però, aggiungono gli esperti, è significativo e desta preoccupazione.

Altri 36 casi di vaiolo delle scimmie in Gran Bretagna. Lo comunica l’Agenzia per la sicurezza sanitaria del Regno Unito (Ukhsa). Sale così a 56 il totale delle infezioni dal 7 maggio. Le cifre sono riportate nell’ultimo aggiornamento Ukhsa sul ‘monkeypox’, il vaiolo delle scimmie. Per quanto il focolaio rilevato sia “significativo e preoccupante”, l’agenzia evidenzia che “il rischio per la popolazione del Regno Unito rimane basso“.

Gli esperti britannici ribadiscono che il virus all’origine della patologia di solito non si diffonde facilmente tra le persone, ma può essere trasmesso attraverso il contatto ravvicinato fra persone o il contatto con oggetti usati da una persona contagiata, come vestiti, lenzuola o utensili”.

Generalmente la malattia si risolve da sé e la gran parte delle persone che la contraggono guariscono “entro poche settimane”, fa sapere l’agenzia nell’invitare “chiunque abbia eruzioni cutanee o lesioni insolite su qualsiasi parte del corpo, in particolare sui genitali”, a “contattare immediatamente il numero 111 del Servizio sanitario nazionale o il servizio locale di salute sessuale locale”.

Poiché “una percentuale notevole di casi recenti” di vaiolo delle scimmie “nel Regno Unito e in Europa è stata riscontrata in uomini gay e bisessuali – spiega Susan Hopkins, Chief Medical Advisor di Uksha – incoraggiamo in particolare loro a prestare attenzione ai sintomi” sospetti della malattia.

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