Ucraina, Nato: “La guerra potrebbe andare avanti per anni, prepararsi a costi alti”

La guerra potrebbe durare anni, avvertono i vertici dell’Alleanza Atlantica. Che invitano a non far mancare il sostegno a Kiev.

Il conflitto avrà costi alti, non soltanto in termini militari, ma anche dal punto di vista energetico e alimentare.

Il segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg – Meteoweek

La guerra in Ucraina potrebbe “andare avanti per anni”. Dunque l’Occidente dovrà sostenere Kiev a lungo. È la previsione del segretario generale della Nato, Jens Stoltenberg. Lo ha detto in un’intervista al tabloid tedesco Bild. Stoltenberg ha sollecitato a non “indebolire” il supporto all’Ucraina, anche se i costi sono alti, non solo in termini militari ma anche per l’aumento dei costi dell’energia e dei beni alimentari”.

Sulla stessa falsariga il premier britannico Boris Johnson, che ha avvertito che il conflitto in Europa orientale sarà lungo e che i leader occidentali dovranno mettere in preventivo che Kiev avrà bisogno di aiuto per anni. “Dobbiamo armarci di coraggio per una lunga guerra”, ha scritto Johnson sul Sunday Times. “Il tempo è un fattore vitale”, prosegue Johnson. “Tutto dipenderà dal fatto che l’Ucraina potrà rafforzare la sua capacità di difendersi più rapidamente di quanto la Russia possa rinnovare la sua capacità di attaccare”. Per poterlo fare, sottolinea Johnson, l’Ucraina deve ricevere armi, equipaggiamento, munizioni e addestramento più rapidamente dell’invasore”.

Situazione “complicata” a Kharkiv

Sul fronte della guerra però non arrivano buone notizie per Kiev. La situazione nella regione di Kharkiv, nel Nord del Paese, è “piuttosto complicata”. Lo evidenziano fonti del governo ucraino citate da Ukrinform. La zona, spiegano, è costantemente bersagliata dall’artiglieria russa, che ha provocato almeno un morto. Le forze russe cercano di recuperare terreno attorno alla città vicina al confine con la Russia, oltre che la seconda più grande dell’Ucraina, dopo essersi dovuti ritirare a maggio. Al momento la situazione appare comunque “sotto controllo” .

Mentre in Lugansk, avverte il governatore della regione Serguii Gaidai, “bisogna prepararci al peggio”. A Severodonetsk, racconta Gaidai, “le forze russe e ucraine si scontrano per le strade, mentre a Lyssychansk il fuoco dell’artiglieria russa è permanente”. A Lysytchansk ci si prepara a combattere per strada: i militari scavano buche e montano filo spinato, mentre la polizia posiziona veicoli bruciati nelle strade per rallentare il traffico. Quel 10% di abitanti di Lyssytchansk rimasti in città nelle cantine ha la vita molto dura senza telefono, acqua corrente o elettricità. “Cerchiamo di convincerli ad andarsene”, spiega il governatore, ma “alcuni rifiutano categoricamente”. C’è anche una “piccola percentuale” che spera che Mosca trasformi il Lugansk in un “mondo russo”.

Mosca, da inizio guerra evacuate quasi due milioni di persone

Dall’inizio della guerra, il 24 febbraio, la Russia ha evacuato dall’Ucraina più di 1,9 milioni di persone, 307 mila dei quali minori. Lo ha rivelato il responsabile del Centro di gestione della difesa nazionale russo, Mikhail Mizintsev. Solo nella giornata di sabato sono state evacuate “senza la partecipazione delle autorità ucraine, 29.733 persone dalle aree pericolose e dalle repubbliche separatiste di Donetsk e Lugansk del Donbass. La Russia, ha aggiunto Mizintsev, ha mandato più di 33 mila tonnellate di aiuti umanitari ai civili.

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