Ciro Di Maio: l’ex-attore condannato per possesso di “droga dello stupro”

Condannato per possesso di una sostanza stupefacente, conosciuta come “droga dello stupro”, Ciro Di Maio si è sempre difeso affermando di non essere un violentatore ma un tossicodipendente. 

Ciro Di Maio: l’ex-attore condannato per possesso di “droga dello stupro”

Condannato per possesso di una sostanza stupefacente, conosciuta come “droga dello stupro”, Ciro Di Maio si è sempre difeso affermando di non essere un violentatore ma un tossicodipendente. 

Alla fine è arrivata una condanna per possesso di droga finalizzata allo spaccio nei confronti di Ciro Di Maio, l’ex-attore e conduttore televisivo, arrestato l’anno scorso a Milano in possesso di Gbl, una droga liquida incolore spesso utilizzata per sedare e abusare sessualmente delle vittime.

1 anno e 4 mesi con la condizionale, 2 anni di revoca della patente di guida più una multa da 3.800 euro è quanto stabilito Paolo Guidi, giudice della sesta sezione penale di Milano nei confronti di Di Maio, il quale si era fatto spedire a casa dall’Olanda la sostanza stupefacente. Le richieste da parte del titolare delle indagini, il pm Leonardo Lesti, erano state anche più alte.

PER CHI ERA LA DROGA?

Di Maio si è sempre difeso affermando che la droga “era solo per me“, il conduttore si è detto dipendente dalla sostanza e che non voleva utilizzarla per fare del male a qualcuno. Ma secondo l’accusa “la droga non era destinata ad un uso personale, almeno una parte non lo era“. E lo dimostrerebbero una “serie di acquisti fatti sul web nel corso nel tempo per quantità rilevanti e le chat acquisite sul suo telefono” già nel dicembre 2020, quando era stato arrestato per un ordine da 4 litri di Gbl dalla Cina.

LA DIFESA DI DI MAIO

L’avvocata della difesa Nadia Savoca aveva affermato durante la sua arringa che “La Procura deve ammettere di aver sbagliato, ha messo alla gogna un uomo che dai social è stato addirittura additato come stupratore, ha subito una violenza mediatica, ma lui non è uno spacciatore, è una persona con problemi di tossicodipendenza“.

Ma secondo gli inquirenti la versione di Di Maio non regge in quanto la sua dipendenza dalla sostanza non è stata verificata. “Ne assumeva 2 millilitri all’ora, in un giorno 24 dosi, e prima del secondo arresto una dottoressa gli prescrisse un piano per ‘scalare’ che prevedeva 2 ml ogni due ore e mezza“, non abbastanza per giustificarne l’alta quantità.

La sostanza non era destinata a feste o altro, era solo per me” ha affermato Di Maio dopo il suo arresto, “ne sono dipendente e sto cercando di seguire un programma terapeutico che prevede di ‘scalare’, riducendo mano a mano il consumo“.