Navi su Lampedusa. Malta venite da noi. “no, non ci facciamo intimidire da Salvini”

Niente Malta. La Ong Mediterranea rifiuta l’offerta del governo italiano, ovvero il trasbordo degli immigrati per condurli a La Valletta (Malta), a condizione che in porto entri anche l’imbarcazione della ong Alex”. Lo riferiscono fonti del Ministero degli Interni secondo cui “la risposta di Mediterranea, che inizialmente aveva detto di non essere in grado di arrivare in condizioni di sicurezza fino all’isola, prevede la possibilità di fermarsi, trasbordare tutti gli immigrati su altre imbarcazioni messe a disposizione da Roma o La Valletta e invertire la rotta a circa 15 miglia nautiche da Malta (acque internazionali)”.

Dopo aver salvato 65 naufraghi navighiamo ora verso Lampedusa” lo sottolinea ong Sea-Eye sulla situazione della nave Alan Kurdi. “Non ci facciamo intimidire da un ministro dell‘interno, piuttosto ci dirigiamo verso il porto sicuro più vicino – conclude Sea Eye – La legge del mare dovrebbe essere applicata sempre, anche se un rappresentante del governo si rifiuta di seguirla“.

Nuovo caso che ricorda lo stallo ed il braccio di ferro della Sea Watch 3 con il Governo, ed in prima linea il Ministro dell’Interno Salvini. Due imbarcazioni delle Ong con a bordo migranti circa 100 migranti, salvati al largo della Libia si trovano in mezzo al mare dopo aver individuato, ed effettivamente scelto Lampedusa come unico porto più vicino e sicuro. Malta infatti, aveva dato la sua disponibilità all’accoglimento del veliero Alex della Ong Italiana Mediterranea.

Ma in un post su Facebook, la Ong Mediterranea Saving Humans chiarisce la situazione del veliero Alex: “Non è vero che abbiamo rifiutato Malta e non cerchiamo impunità. Secondo i portavoce della Organizzazione Italiana, i naufraghi a bordo non avrebbero potuto sopportare la traversata fino a Malta. “Quello che abbiamo chiesto sono però delle garanzie per la sicurezza dei naufraghi e per la nostra, tra le quali quella di navigare con a bordo solo con 18 persone equipaggio incluso, perché questo è il numero massimo di portata della nostra barca a vela – sottolinea – Abbiamo chiesto inoltre di potere sbarcare le poche persone migranti che avremmo così a bordo al limite delle acque territoriali maltesi. Questo perché da italiani non vogliamo essere sottoposti al regime di un paese straniero che in passato ha sequestrato le navi della società civile senza alcuna procedura di trasparenza“.

Questo non significa affatto cercare impunità, perché cerca impunità chi ha commesso dei reati, e non è questo il nostro caso. Abbiamo persino rispettato il divieto di non entrare in acque italiane, nonostante un giudice abbia appena chiarito che il decreto sicurezza bis non si applichi alle navi che hanno effettuato un soccorso – prosegue Mediterranea – Ma forse è questo il problema del governo italiano, non avere sponda per attaccarci. E per questo cerca di ordire trappole altrove, con un assurdo scambio di ostaggi (Italia prende 50 migranti da Malta in cambio di quelli che abbiamo a bordo) con un’operazione crudele e anche economicamente ingiustificabile”. “Restiamo in attesa di risposta dalle autorità italiane, perché fino ad ora (fatta eccezione per comunicati stampa che mentono spudoratamente) restiamo senza alcuna risposta formale alle nostre richieste. La situazione non sarà gestibile ancora a lungo”, conclude la ong.

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