Movimento 5 Stelle, tre senatori pronti a passare alla Lega

Presenti in aula, non hanno votato la fiducia al Dl terremoto. Si intensificano le voci su un imminente passaggio di almeno tre senatori grillini all’opposizione, a sostegno del partito di Matteo Salvini

stangata per chi guida

“La porta della Lega è sempre aperta. Chi pensa di sposare la nostra causa, perchè deluso da Grillo e Di Maio, è sempre il benvenuto”. Soltanto poche settimane fa, Matteo Salvini si esprimeva così sulle voci che vedevano alcuni senatori e deputati pronti a cambiare casacca.

Lo scenario, in quel momento finito nel semplice ventaglio delle ipotesi, trova effettivamente conferma stando alle indiscrezioni trapelate nelle ultime ore. E’da Palazzo Madama che giungono rumors sul possibile passaggio di alcuni senatori (tre, per la precisione) dal Movimento 5 Stelle alla Lega dell’ex ministro. Si tratta di Stefano Lucidi, Ugo Grassi e Francesco Urraro. Erano presenti in Aula, ma non hanno votato la fiducia al dl terremoto. Hanno, di fatto, tolto il loro sostegno al governo.

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Al Senato si attende l’intervento di Conte ma non si esclude il passaggio imminente alla Lega dei tre pentastellati

Sui tre esponenti, si rincorrono rumors di un addio imminente e di un passaggio alle file della Lega.  Mentre da altre fonti accreditate non si esclude che nell’emiciclo di Palazzo Madama – dove è atteso in queste ore il premier Giuseppe Conte per le comunicazioni in vista del Consiglio europeo al via da domani – possa esserci anche qualche gesto plateale, a danno del M5S e a tutto vantaggio del Carroccio. Transfughi e non solo, dunque. I pentastellati sono in fibrillazione ed attendono il ‘verdetto’ con un crescente nervosismo.

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E c’è chi giura sul fatto che a lasciare il M5S saranno cinque e non tre senatori. Ci sarebbero altri due esponenti in bilico, pronti al alzare bandiera bianca già nelle prossime ore. Esisterebbero, in tal caso, i numeri per garantire la sopravvivenza del governo? Non ci dovrebbero essere complicazioni, spiegano fonti 5S, complici le assenze nelle file dell’opposizione, assenze che dovrebbero far scendere la “linea di galleggiamento” abbassando i numeri della maggioranza necessaria per far passare le più imminenti misure.

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