Tredicesima, 12,5 miliardi in arrivo per 13 milioni di lavoratori

Tredicesime di fine anno in arrivo: sono 12,5 miliardi netti per circa 13 milioni di lavoratori. Il calcolo è dell’Osservatorio Statistico dei consulenti del lavoro. In arrivo anche le tasse.

 

Come ogni fine dell’anno, sono in arrivo le tredicesime. Un sollievo, per chi le percepisce: una mensilità in più che, sotto Natale, può essere di grande aiuto. L’ammontare di quelle previste per quest’anno è di 12,5 miliardi di euro: a calcolarlo L’Osservatorio Statistico dei consulenti del Lavoro. La cifra complessiva sarà “spalmata” su 13 milioni di lavoratori circa. L’importo medio procapite è di 956 euro, con una differenza notevole tra i dipendenti full time e quelli part time.

Chi lavora a tempo pieno, infatti, in media riceverà come tredicesima mensilità la somma di 1.192 euro. Un pò meno della metà per il part time: 529 euro a testa, sempre in media. Forti le differenze per territorio: secondo il rapporto dell’Osservatorio un dipendente sardo o siciliano percepirà 210 euro in meno rispetto alla media nazionale. Sono 331 euro in meno, invece, nei confronti di un lavoratore del Nord-Ovest del paese. Differenze che – essendo la tredicesima calcolata rispetto allo stipendio – sottolineano le diversità reddituali che caratterizzano ed affliggono l’Italia.

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La tredicesima in origine era una elargizione natalizia che veniva volontariamente concessa ai dipendenti. In Italia è stata resa obbligatoria solo per i lavoratori del settore industriale nel 1936. Bisognerà poi aspettare il 1960 per vederla estesa a tutti i lavoratori. Per essere precisi, è stato il Decreto del Presidente della Repubblica n° 1070 del 28 luglio del ’60 a rendere la tredicesima mensilità obbligatoria per tutti i lavoratori dipendenti.

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Ma alla piccola ma significativa gioia della tredicesima in arrivo, si va a sovrapporre la notizia, molto meno bella, di un Natale di fuoco dal punto di vista fiscale. Secondo un altro rapporto, quello della Cgia di Mestre, in questo periodo il fisco si prepara ad incassare quasi 50 miliardi di euro. In arrivo infatti il saldo Imu-Tasi (quasi 10 miliardi), i versamenti dell’Iva (quasi 20 miliardi) e le ritenute Irpef (poco meno di 15 miliardi).

 

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