Sub trovati morti a Palermo, si batte la pista della droga

Si ipotizza l’ipotesi di una presenza dei sub morti su una barca che stava trasportando stupefacenti. Non risultano denunce di scomparsa nè navi naufragate nei dintorni.

Continuano le indagini legate alla scomparsa dei due sub morti nei giorni scorsi nel mare del Palermitano. Tra le acque al largo di Cefalù e il tratto di mare verso Castel di Tusa, sono stati ritrovati i due cadaveri. Ma ora gli inquirenti sembrano intenzionati a seguire una pista ben precista per motivarne la morte. I due sub morti, infatti, potrebbero essere stati coinvolti in un giro di trasporto di droga tra l’Italia e la Tunisia.

Questa è infatti la nuova pista che potrebbe essere battuta in queste ore da chi sta svolgendo le indagini. E gli elementi per poterne valutare la bontà sono diversi e tutti abbastanza validi. In primis si segnala la mancanza di denunce di scomparsa dei due sub morti. Inoltre non è stato effettuato alcun ritrovamento di relitti di imbarcazioni naufragate o abbandonate. A questo si aggiunga il fatto che diversi panetti di droga sono stati ritrovati nelle spiagge che costeggiano il tratto di mare in cui sono stati ritrovati i due cadaveri.

Guardia Costiera in azione per ritrovare i cadaveri dei due sub morti – meteoweek.com

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Sub morti e la droga sulle spiagge

Dunque i due sub morti potrebbero essere stati due corrieri della droga tra Italia e Tunisia, con un epilogo tragico di quest’ultima spedizione. Le procure di Messina, Trapani, Agrigento, Termini Imerese e Patti stanno collaborando per il buon esito delle indagini. La priorità è quella di stabilire un reale collegamento tra il ritrovamento dei due sub morti e la presenza di hashish per un totale di 98 chilogrammi, sulle spiagge di Capo d’Orlando, Castelvetrano e san Leone ad Agrigento.

Intanto ha parlato Angelo Cavallo, procuratore di Patti, il quale ha espresso le piste che si stanno battendo per risolvere il caso. “Non è escluso che quei due uomini possano esser vittime di un naufragio causato dal vento di maestrale che nei giorni scorsi ha colpito le nostre coste. La Capitaneria di porto ha immediatamente battuto lo specchio d’acqua di nostra competenza arrivando fino alle Eolie. Non è stato ancora ritrovato alcun resto di imbarcazioni. L’altra ipotesi è che i due siano caduti in acqua da una imbarcazione in difficoltà e che anche quella droga ritrovata poi in tre diverse spiagge sia finita in mare. Ovviamente stiamo parlando di ipotesi tutte da verificare. Le indagini sono serrate e in corso“.

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