La deputata di Forza Italia non vuole che nascano improbabili alleanze. “Otterremo consensi ma non andremo al Governo”, esclama la Carfagna.
Per il centro-destra questo è uno dei momenti cruciali della propria storia recente. E a dire la sua in tal senso ci pensa anche Mara Carfagna. La deputata di Forza Italia è stata anche al centro di un eventuale passaggio a Italia Viva. Nel frattempo, però, spiega che non devono esserci alleanze per mantenere vivo il centro-destra in Italia.
Così, in un’intervista rilasciata per Avvenire, Mara Carfagna svela le sue paure per il futuro della coalizione di centro-destra. Il tutto a pochi giorni dalla nuova tornata elettorale, con Calabria ed Emilia Romagna chiamate a eleggere il nuovo governatore. “È evidente che oggi i rapporti di forza nel centrodestra sono radicalmente cambiati. Ma se sono scesa in campo con la mia associazione, Voce Libera, è proprio perché non mi rassegno a una Forza Italia al 7%“.
La Carfagna, poi, propone un paragone che non è poi così lontano dalla realtà. E il riferimento avviene con i vicini di casa della Francia, un altro Paese in cui il centro-destra soffre e non poco. “Allo stato attuale la destra, da sola, rischia di fare la fine di Marine Le Pen in Francia: grandi consensi, ma alla larga dal perimetro del governo. O rischia di lanciarsi in improbabili alleanze, come quella che abbiamo visto tra Lega e M5S: zero risposte al Paese, tanta propaganda ed estenuante gara a chi prende più ‘like’ sui social“.
Dunque da Mara Carfagna arriva un monito per tutta la coalizione di centro-destra. Una coalizione che deve guardare agli interessi degli italiani senza per questo lasciarsi andare a slogan o battaglie mediatiche. “Se rinunciamo ad avere una presenza moderata significativa nel centrodestra, lasceremo campo a una politica parolaia che alimenta la paura e la protesta, metteremo definitivamente al bando la politica che studia i dossier e siede con credibilità ai tavoli europei e internazionali. Ma la protesta lascia detriti e, lo abbiamo visto, non assicura un governo stabile“.