Aldo, Giovanni e Giacomo | alti e bassi della loro carriera al cinema

Negli ultimi quindici anni Aldo, Giovanni e Giacomo hanno faticato nel mantenere quella rilevanza cinematografica acquisita con il folgorante esordio di Tre uomini e una gamba e con alcuni dei loro film cult più amati.

Come è capitato a molti comici in cerca di idee, anche loro sono finiti a realizzare film con pochissimo senso, sfilacciati e animati solo dalle singole gag. Adesso ci riprovano con Odio l’estate, che promette finalmente un ritorno all’unità narrativa.

Aldo, Giovanni e Giacomo al cinema

Se è vero che Aldo, Giovanni e Giacomo, a differenza di altri comici italiani, che hanno trovato nel cinema il loro ambiente ideale, non hanno mai brillato sul grande schermo, dando il meglio di loro in televisione e a teatro, le loro prime incursioni cinematografiche avevano una forza propulsiva che teneva insieme anche le gag ammassate alla rinfusa. Anzi, i primi film del trio, pieni zeppi di rimandi più o meno colti e di citazioni continue, sembravano giustificare la loro esistenza cinematografica attraverso la parodia.

L’idea che c’era dietro a quei film era innanzitutto cinematografica e solo immediatamente dopo comica. Paradossalmente l’elemento davvero originale del trio comico al cinema si è rivelato essere anche il loro maggiore punto debole.

Aldo, Giovanni e Giacomo e lo slapstick

A differenza di Albanese, Zalone o Verdone, che lavorano al cinema utilizzando essenzialmente la parola e la capacità di far ridere attraverso essa, Aldo, Giovanni e Giacomo danno molta più importanza allo slapstick, cioè alla risata che vien fuori dall’azione e da ciò che i personaggi fanno sullo schermo con il loro corpo. Se questa azione, come è avvenuto negli ultimi film, rallenta, viene meno anche l’effetto comico. Era il segreto che li ha resi travolgenti alla fine degli anni ’90, ma anche il loro tallone d’Achille ora che lo svolgimento dei film sembra essere diventato particolarmente farraginoso.

Senza ombra di dubbio Tre Uomini e una gamba è stato il loro film più importante. E lo dimostra il fatto che anche gli ultimi deludenti lavori sembrano cercare disperatamente di recuperare alcune idee di quegli esordi. Le evidenti fughe dalla trama, frutto di sogni o di intermezzi provenienti addirittura da altri mezzi audiovisivi, erano elementi già presenti in quel film e che in altri recenti lungometraggi come Fuga da Reuma Park o Il Cosmo Sul Comò diventano addirittura la base su cui costruire la narrazione. Ma se quel film del 1997 riusciva anche ad adattare la loro comicità al ritmo e alla scansione tipici del cinema, gli ultimi mancano completamente questo obiettivo.

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Il ritorno con Odio l’estate e Massimo Venier

Aldo, Giovanni e Giacomo negli ultimi anni hanno cercato di utilizzare al cinema il nonsense che caratterizzava i loro esordi televisivi (e alcuni dei loro personaggi più divertenti come Vomitino, Tafazzi, Rolando). Ma se in quel formato lì quella formula funzionava alla perfezione (complice anche la voce fuoricampo che faceva da contraltare), al cinema sembra essere impossibile replicare lo stesso effetto comico pur utilizzando le medesime gag e le medesime idee.

La speranza adesso è che con Odio l’estate, diretto da Massimo Venier, il regista dei loro film migliori, il trio possa dare di nuovo il meglio sulla base di una sceneggiatura scritta innanzitutto per funzionare al cinema. Solo se c’è quella, può esserci tutto il resto.

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