Diamanti Grezzi | il film con Adam Sandler racconta la fatica di vivere

Diamanti Grezzi, adesso disponibile su Netflix, è il film che consacra definitivamente i fratelli Safdie. Il loro nuovo film, con un bravissimo e irrequieto Adam Sandler, è un capolavoro psichedelico e febbricitante che vi terrà incollati allo schermo.

Nonostante la delusione per la mancata nomination agli Oscar, Adam Sandler può ritenersi soddisfatto del lavoro svolto in Diamanti Grezzi, il nuovo film dei fratelli Safdie. Dopo Good Time, i due registi confermano il loro sguardo unico sul cinema d’azione.

Diamanti Grezzi, un film febbricitante

Come Good Time, anche Diamanti Grezzi sembra un film “destrutturato”, cioè un classico film d’azione dal quale sono state eliminate tutte le scene di raccordo e di collegamento e in cui sono rimaste solo quelle chiave, indispensabili alla narrazione. Il tono è quello sardonico dei fratelli Coen, ma non c’è un briciolo di ironia nel modo in cui i Safdie guardano ai loro personaggi (come S. Craig Zahler è Quentin Tarantino senza gusto per il pulp, loro sono i Coen senza il gusto per la comicità). Tutto sembra maledettamente serio, nonostante le conseguenza delle azioni del protagonista siano sempre governate da una beffarda casualità che strappa più di qualche sorriso.

New Hollywood e surrealismo

L’ambientazione è la New York che ha reso celebri cineasti come Martin Scorsese e Abel Ferrara, ma gli eventi che ne percorrono le strade sembrano essere frutto di una sceneggiatura astratta e mai interessata alla logica consequenzialità degli eventi. In questo i Safdie sono bravissimi ad unire l’asciuttezza tipica del cinema della New Hollyood (Ferrara e Scorsese, per l’appunto, ma anche William Friedkin) e la capacità surrealistica di Paul Thomas Anderson. L’atmosfera è ancora una volta quella tipica di Fuori Orario: un misto tra crime movie e cinema grottesco in grado di stimolare non solo visivamente lo spettatore, ma di tenere alta la sua soglia dell’attenzione attraverso un andamento forsennato per cui non ci si può distrarre un secondo.

La fatica di essere vivi

La fotografia sembra essere dominata dall’amore per il neon di Nicolas Winding Refn, ma quasi tutto il film è ripreso con macchina a mano e rifugge dal gioco delle inquadrature geometriche e studiate fino all’ultimo millimetro. Adam Sandler nel film è una presenza magnetica (quasi ipnotica) nei panni di un vero e proprio sacco da pugilato che tutti prendono a pugni (per un reale motivo o anche solo semplicemente per sfogarsi). La foga e l’ansia con cui si raccontano le vicissitudini che lo riguardano sembra ricordare proprio quella di Ubriaco D’Amore di Paul Thomas Anderson (con lo stesso Sandler), che metteva in scena la fatica di un uomo che non poteva contare su nessun tipo di aiuto dalla famiglia.

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In un contesto tecnico da urlo (fotografia in 35mm con grana visibile del portentoso Darius Khondji ed un incredibile lavoro sul sound design), la narrazione è portata avanti da dialoghi frammentari e incomprensibili che sembrano provenire da una sceneggiatura di Altman. Diamanti Grezzi è a tutti gli effetti la prima vera scoperta cinematografica del 2020, disponibile a tutti gli abbonati Netflix. È un film che come nessun altro racconta la fatica dell’esistenza e le tragiche conseguenze che comporta il semplice desiderio di volere qualcosa di più da se stessi.

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