Il gabinetto del Dottor Caligari | 100 anni fa usciva il capolavoro di Wiene

Il gabinetto del Dottor Caligari, film muto del 1920 diretto da Robert Wiene e simbolo del cinema espressionista tedesco, compie 100 anni (arrivava al cinema il 27 febbraio di un secolo fa). Si tratta di una delle opere cinematografiche più importanti di sempre, che ha contribuito alla nascita del cinema europeo come lo conosciamo oggi. 

Il gabinetto del Dottor Caligari, capolavoro diretto da Robert Wiene, debuttava nelle sale cinematografiche il 27 febbraio 1920. A distanza di un secolo, il film, nato in un contesto storico in cui già si agitavano i germi che avrebbero poi dato il via al periodo nazista della Germania, è oggi uno dei titoli più citati di sempre, vero e proprio faro per alcuni registi contemporanei (come ad esempio Tim Burton) che dal capolavoro di Wiene hanno mutato l’impianto estetico.

Il gabinetto del Dottor Caligari

Quello che immediatamente scuote lo spettatore che si approccia per la prima volta al capolavoro di Wiene è certamente il modo del tutto inedito di riprende le cose sfruttando inquadrature che, utilizzando la tecnica dell’angolo olandese, generavano scenari allucinati dalla geometria non euclidea, caratterizzati da forme appuntite, ombre minacciose e strade serpentine che diventano subito vicoli ciechi. I personaggi del film recitano col volto pesantemente truccato e persino le scritte dei cartelli sembrano voler comunicare la paura dell’elettricità. Ne Il gabinetto del Dottor Caligari veniva incanalata tutta la paura di una nazione nei confronti delle trasformazioni repentine che attraversavano la società. Robert Weine, che fu scelto per dirigere il film dopo il rifiuto di Fritz Lang (che comunque suggerì l’idea di narrare tutto in flashback), sarebbe fuggito dalla Germania tre mesi dopo la salita al potere di Hitler.

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100 anni di un capolavoro

Uno degli elementi che maggiormente contribuirono a rendere così forte l’impatto visivo de Il gabinetto del Dottor Caligari certamente la scenografia, affidata ad Hermann Warm, che assieme ai due amici pittori e scenografi espressionisti Walter Reimann e Walter Röhrig studiò il copione e optarono per delle scenografie inconsuete e irreali. Per questo vennero realizzati dei fondali su tela dipinta ispirati ai modelli di Kirchner, pittore e scultore tedesco le cui opere furono sequestrate e rimosse dai musei durante il periodo nazista per essere esposte nella mostra diffamatoria Entartete Kunst (l’arte degenerata) poi distrutte. Kirchner si suicidò il 15 giugno 1938 a Davos. Dopo il lavoro con Wiene, lo scenografo Hermann Warm avrebbe lavorato con Fritz Lang per Destino e con Carl Theodor Dreyer per Vampyr e La passione di Giovanna D’Arco. Per Il gabinetto del Dottor Caligari ricostruì in studio un mondo intero, una nazione che esprimeva le sue “patologie” attraverso le architetture “malate”, storte e destabilizzanti.

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La straordinaria eredità

Per anni girava voce di un possibile remake del film da parte di Tim Burton, che tantissimo deve all’estetica dark fondata da Wiene e Warm nel 1920. Nel 2002, addirittura, la cosa sembrava talmente vicina che fu persino annunciato un ipotetico cast del film (che però non vide mai la luce) composto da Johnny Depp, Jack Nicholson, Michael Keaton, Winona Ryder e Christopher Walken. In un momento storico in sembrava che in Germania ci fosse una vera e propria competizione per realizzare il film più audace e sperimentale, con le soluzioni visive più assurde, Il gabinetto del Dottor Caligari non fu forse lo sforzo più intrepido, ma sicuramente quello più compiuto.

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